Dallo scorso 17 aprile, i viaggiatori di passaggio nel grande aeroporto della città-Stato asiatica possono ammirare la più alta cascata al coperto del mondo, cuore di un lussureggiante giardino "indoor".
Si rafforza ancora di più il legame tra lo studio di progettazione Safdie Architects e la città di Singapore. Nella metropoli asiatica, infatti, lo studio fondato dall’architetto israeliano naturalizzato canadese Moshe Safdie ha già all’attivo iconiche realizzazioni come il celeberrimo Marina Bay Sands – del quale è stata di recente annunciata la realizzazione della quarta torre – e l’adiacente Artscience Museum.
Una fruttosa relazione che prosegue ora con il piano di sviluppo Jewel Changi Airport, finalizzato a incrementare le dotazioni del pluripremiato aeroporto locale. Il programma prevede infatti la progressiva realizzazione di spazi commerciali, con area ristorazione, e di un immenso giardino botanico. Si tratta, negli intenti dei promotori, di un nuovo polo attrattivo per la comunità locale, oltre che un luogo di aggregazione, transito e relax per i viaggiatori in arrivo e in partenza.
L’espansione – stimata in 1,3 miliardi di dollari – ha già conquistato il suo “intervento da record”. Safdie Architects ha infatti progettato una cascata di 40 metri che, almeno per ora, risulta essere la più alta realizzata indoor. Visibile da più punti di osservazione, dislocati all’interno di un sistema di passerelle e terrazze a diverse quote, la cascata si trova al di sotto di una spettacolare cupola, coperta da oltre 9.300 pannelli di vetro. Le condizioni climatiche interne sono state sviluppate in modo tale da risultare confortevoli sia per le persone, sia per le oltre 200 specie di piante inserite in questo lussureggiante spazio verde.
Oltre a poter migliorare il tempo trascorso in aeroporto, Moshe Safdie auspica che questo progetto possa costituire una sorta di “interessante ispirazione” anche per altre metropoli asiatiche, nelle quali la presenza di centri commerciali domina gran parte della vita culturale e sociale, sostituendosi alle tradizionali “piazze”. La scarsa attitudine dimostrata da questi spazi nell’introduzione della dimensione paesaggistica – e naturale in genere – potrebbe nei prossimi anni subire un’evoluzione, anche a partire da questo precedente.
[Immagine in apertura: Veduta della Shiseido Forest Valley e del HSBC Rain Vortex dal Terminal 1 dell’aeroporto di Singapore, photo credit: Jewel Changi Airport Devt]