L'esperienza del Bauhaus non giocò un ruolo chiave solo nel design e nell'architettura. Rilevante fu anche il suo contributo nello sviluppo della moderna fotografia, come intende ricordare un'importante rassegna in corso a Berlino, inclusa del programma del centenario dell'istituzione tedesca.
Presentata a Stoccarda, Berlino, Zurigo e in altre città europee esattamente 100 anni fa, la Werkbund exhibition Film und Foto costituisce il punto di riferimento storico della mostra Bauhaus and Photography. On New Visions in Contemporary Art, in corso al Museum für Fotografie di Berlino. Fino al 25 agosto prossimo, la sede espositiva situata nella capitale tedesca riattualizza l’esperienza di quello storico progetto espositivo, che nel biennio 1929/1930 contribuì ad accrescere la consapevolezza sulle potenzialità della fotografia sperimentale.
Compresa nel vasto progetto culturale promosso in occasione del centenario della fondazione del Bauhaus, la mostra curata da Kris Scholz, Kai-Uew Hemken e Christoph Schaden prende in esame il ruolo della fotografia d’avanguardia e l’influenza esercitata dai suoi principali interpreti sugli artisti contemporanei.
Riunendo insieme e ponendo a confronto i lavori di artisti come László Moholy-Nagy, Lucia Moholy, Marianne Brandt, Thomas Ruff, Wolfgang Tillmans, Doug Fogelson, Max de Esteban, Viviane Sassen, Stephanie Seufert, Kris Scholz, Taiyo Onorato e Nico Krebs, Antje Hanebeck e Douglas Gordon, la rassegna intende osservare in quale modo le innovazioni introdotte dal Bauhaus abbiano contribuito a sviluppare il linguaggio fotografici, fornendo un’importante premessa per i linguaggi e concetti estetici attuali.
Dopo il debutto al NRW Forum di Düsseldorf, che l’ha ospitata fino al 10 marzo scorso, e in attesa del futuro riallestimento presso la Kunsthalle Darmstadt, a partire dal 29 settembre, la tappa berlinese costituisce una sorta di “ponte” tra il contesto attuale e la storica mostra, le cui atmosfere vengono ricostruite virtualmente attraverso oltre 300 pezzi.
Si tratta di un significativo “omaggio” anche alla figura di László Moholy-Nagy e di un’occasione per riflettere su un appuntamento che all’epoca stimolò il dibattito sul significato e sulla posizione della fotografia in ambito artistico.
[Immagine in apertura: Antje Hanebeck, CaSO4•2 H2O 46, 2018. Courtesy Antje Hanebeck © VG Bild-Kunst, Bonn 2019]