Ha aperto i battenti solo poche ore fa la mostra dedicata dalla Villa Panza di Biumo alla poetica di Sean Scully. Intrecciando la sua storia creativa a quella della Collezione di Giuseppe Panza.
È una mostra visivamente potente, quella appena inaugurata presso la Villa e Collezione Panza, a Varese, che rende omaggio alla poetica di Sean Scully con la monografica Long Light, incentrata sulla pittura di uno degli artisti più emblematici dell’epoca contemporanea.
Visitabile fino al 6 gennaio 2020 e curata da Anna Bernardini, la rassegna cala la produzione creativa di Scully negli spazi interni ed esterni della Villa, rinnovando il dialogo tra le mostre ospiti e la sede della Collezione Panza. Stavolta i riflettori si accendono sulle opere realizzate dall’artista tra il 1970 e il 2019, includendo non solo dipinti ma anche fotografie, video, installazioni e sculture, a riprova del talento poliedrico di Scully.
Ordinati secondo un criterio cronologico e tematico, i lavori di Scully testimoniano la sua profonda ricerca al confine tra espressione e minimalismo, rapportandosi in maniera armonica alle opere custodite dalla Collezione Panza. Ne è un esempio l’inedita installazione site-specific Looking Outward, che entrerà a far parte della raccolta in maniera permanente e che trasforma l’interno della serra in un ambiente fatto di luce e colore.
L’itinerario espositivo circolare dà risalto agli interventi pittorici dei primi anni Settanta (le “super griglie” dipinte ad acrilico su tela, che restituiscono le visioni labirintiche di Scully), i dipinti a olio portati a termine fra il 1981 e il 2005, la serie Passenger, la sequenza di dipinti a olio su lino o alluminio intitolata Wall of Light e anche una serie di Landline, nella quale colori arditi e linee orizzontali danno vita a paesaggi sfumati, dalla forte carica emotiva.
[Immagine in apertura: Sean Scully, Untitled, Sao Paulo, 2002. Courtesy of the artist]