Il Pirelli HangarBicocca di Milano ospita la prima mostra personale italiana di Sheela Gowda. Un itinerario visivo attraverso una carriera ventennale, che spazia dall’astratto al figurativo.
Si intitola Remains la corposa mostra dedicata dal milanese Pirelli HangarBicocca a Sheela Gowda, artista di origine indiana nota in tutto il mondo grazie a una poetica trasversale che unisce tecniche, forme e cromie diverse, saltando al di qua e al di là del confine tra astrazione e figurazione.
Curata da Nuria Enguita e Lucia Aspesi e allestita fino al 15 settembre, l’esposizione riunisce opere realizzate dal 1996 a oggi ‒ installazioni, sculture, stampe e acquerelli ‒ e un intervento ideato ad hoc per la sede milanese.
Il riferimento alla cultura e alla tradizione del suo Paese di origine è un elemento chiave del lavoro di Gowda, che ha saputo porlo in dialogo con le istanze occidentali, apprese durante il periodo di formazione londinese.
Il risultato è un’arte che affonda le radici nella dimensione rituale e nell’approccio artigiano, utilizzati come strumenti per guardare al mondo con sguardo critico e consapevole, foriero di responsabilità che l’artista è disposta ad assumersi, come lei stessa sottolinea: “Un’opera è il risultato di una decisione, di una scelta. Se è vero che il mio lavoro nasce da contesti specifici, tuttavia la natura ultima di un’opera è modellata sulla base dell’astrazione; un’astrazione che non si limita a una scelta stilistica, ma il cui intento è comunicare significati e favorire molteplici letture”.
[Immagine in apertura: Sheela Gowda, And that is no lie, 2015 (dettaglio), Veduta dell’installazione: Pérez Art Museum Miami, 2015–16. Courtesy dell’artista e Pérez Art Museum Miami. Foto: Oriol Tarridas]