La missione di scavo italo-egiziana IMAWA 2019 ha scoperto ad Assuan, in Egitto, un'importante necropoli che sarebbe stata utilizzata dal periodo tardo-faraonico fino a quello romano.
Sarebbe rimasta in uso per un periodo di oltre 10 secoli, la necropoli rinvenuta nel corso di una campagna di scavi ad Assuan, in Egitto, coordinata dall’Università Statale di Milano e dal Ministero delle Antichità egiziano.
A darne notizia sono gli organi ufficiali dell’ateneo italiano, rivelando gli esiti degli scavi diretti da Patrizia Piacentini, docente di Egittologia presso l’università milanese, e da Abdelmanaem Said del Ministero delle Antichità egiziano.
Oltre alle circa 300 tombe databili tra il VI secolo a.C. e il IV secolo d.C., localizzate e identificate nella zona che circonda il Mausoleo dell’Aga Khan, di particolare interesse è risultata una “nuova” tomba, al cui interno erano ancora presenti una trentina di mummie e vari corredi funerari.
Due le stanze portate alla luce al suo interno: in quella principale erano disposte le circa 30 mummie – tutte ben conservate e alcune relative anche a bambini – e alcuni oggetti, come una statuetta in legno con raffigurazione dell’uccello-Ba, che rappresenta lo spirito del defunto. Nel vano laterale, inoltre, gli archeologici si sono imbattuti in ulteriori quattro mummie e in vasi con resti del cibo, che il defunto avrebbe potuto utilizzare nel corso del suo viaggio. Rinvenuto anche un testo completo, in geroglifico, sul quale sono stati decifrati il nome del proprietario della necropoli – Tjt – e un’invocazione agli dei.
[Immagine in apertura: Necropoli di Assuan, Egitto, Veduta della stanza laterale della tomba con il sarcofago ricavato nella roccia]