Entro il 2024 a Loodariak, a circa 60 chilometri a sudest di Nairobi, dovrebbe sorgere un museo unico nel suo genere, il cui design è ispirato alle forme delle antiche asce impiegate dai nostri più lontani antenati, ovvero il primo strumento di "espressione" dell'ingegno umano.
“La nostra comprensione del passato è fondamentale per definire il nostro possibile futuro“. Ne sono convinti i promotori della raccolta fondi, lanciata nei giorni scorsi, per la costruzione del Ngaren: The Museum of Humankind, il complesso che dovrebbe sorgere in Kenya, nella Rift Valley; il traguardo economico che vuole raggiungere la campagna è di 7 milioni di dollari.
Chiunque può sostenere la realizzazione di questo ambizioso progetto, fortemente voluto dal pluripremiato paleoantropologo, ambientalista e politico kenyota Richard Leakey, che ha affidato all’architetto Daniel Libeskind e al suo studio lo sviluppo del museo.
Il sito scelto per il museo è lo stesso in cui Leakey rinvenne il primo scheletro completo del nostro antenato noto come Turkana Boy: la costruzione del museo rappresenterebbe l’apice delle ricerche scientifiche alle quali Leakey ha dedicato l’intera esistenza. Le sue scoperte nel campo dei fossili hanno infatti contribuito a rivelare dettagli di assoluto rilievo dell’evoluzione umana. Nel corso della sua carriera, inoltre, Richard Leakey ha ricoperto diversi incarichi ufficiali nel Paese africano; ha fondato l’ONG Ngaren WildlifeDirect e il Turkana Basin Institute, attivo nella ricerca in campi come la preistoria, la sostenibilità e il cambiamento climatico.
Lontano dall’idea di museo tradizionale, il Ngaren: The Museum of Humankind si propone come “primo centro nel suo genere” e sarà finalizzato all’esplorazione – e documentazione – di oltre due milioni di anni di storia umana, nonché delle origini del nostro universo, della sua distintiva biodiversità e di un’ampia gamma di tematiche correlate.
Stando alle parole di Libeskind, artefice anche del masterplan per il “nuovo” World Trade Center di New York, “sarà un luogo di scoperta, meraviglia e contemplazione. Ho creato una serie di spazi, all’interno del museo, che sono architettonicamente dinamici e provocatori, dando vita a un contesto unico per le mostre che valorizzeranno i manufatti della collezione“. Ispirato alle forme delle antiche asce, intese come prima “manifestazione” concreta dell’ingegno umano, il museo si articolerà in una serie di volumi monolitici che si ergeranno, come stalattiti verticali, nell’incontaminato paesaggio di Loodariak, a circa sessanta chilometri da Nairobi.
L’apertura, prevista per il 2024, sarà l’esito di un processo di collaborazione tra lo Studio Libeskind, di base a New York, e alcuni architetti del Kenya.