Sono opera del wildlife photographer pavese Milo Angelo Ramella, classe 1982, le fotografie esposte a Milano in occasione della rassegna "Bianco evanescente", che rivela la “quotidianità” degli animali selvatici nel loro habitat naturale. Tra tundre innevate, foreste boreali, cieli vitrei e significativi silenzi.
Tra le novità dell’edizione 2019 del Photofestival Milano, giunto alla XIV edizione, rientra il coinvolgimento della città di Pavia, per la prima volta sede dell’evento satellite Pavia Foto Festival. Organizzato da photoShowall, il festival include nel proprio palinsesto anche la mostra Bianco evanescente, con opere proprio di un fotografo pavese, Milo Angelo Ramella.
Compresa nel progetto triennale Oasi 2030: UNIPV e WWF per una cultura della convivenza e della sostenibilità e frutto dell’accordo tra WWF e Università di Pavia, la rassegna rivela la vita quotidiana degli animali selvatici direttamente nel loro habitat naturale.
A ritrarli è stato il wildlife photographer, classe 1982, Milo Angelo Ramella, che fin dall’infanzia ha nutrito una forte passione per la fauna e la flora, individuando in seguito nel mezzo fotografico uno strumento privilegiato di documentazione e conoscenza. Oltre a essere stato campione mondiale a squadre di foto naturalistica nel 2016, con la Nazionale Italiana, Ramella ha ricevuto riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali di fotografia naturalistica come esponente del mondo Fiaf.
Ospitata ai Giardini WWF di Milano – ex serra della Casa degli Artisti – e visitabile fino al 30 giugno prossimo, Bianco evanescente conduce dinanzi agli occhi dei visitatori le attività – quasi segrete e spesso non percepite – che si svolgono in mezzo alla Natura, incoraggiando una riflessione delle conseguenze delle azioni degli uomini, che spesso hanno un riflesso sugli equilibri delle specie che popolano in pianeta e sulla conservazione della biodiversità.