CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, ospita la mostra personale di Francesco Bosso. Obiettivi puntati sulle meraviglie della Natura, a partire dall’elemento acquatico.
Quante sfumature può avere la Natura? E quanta potenza? A questi interrogativi tentano di dare risposta gli scatti di Francesco Bosso, protagonista, con la mostra Waterheaven, nella Project Room di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, sino al 26 maggio.
Allievo di Kim Weston – nipote del leggendario Edward – e di John Sexton e Alan Ross, assistenti di Ansel Adams, il fotografo pugliese porta a Torino gli esiti di alcune serie realizzate nel corso degli ultimi anni e dedicate soprattutto ai paesaggi marini. Interessato alla Natura e alle sue peculiarità, Bosso celebra la forza dell’acqua attraverso un processo di stampa che intensifica i bianchi e aumenta la profondità dei contrasti.
Come spiega Walter Guadagnini, curatore della mostra e direttore di CAMERA, “attraverso il medium fotografico Bosso comunica un’etica della protezione e della salvaguardia del paesaggio naturale: con un sapiente uso delle tonalità di bianco e nero celebra i suoi soggetti e allo stesso tempo mette in guardia lo spettatore sulla fragilità e unicità di tale patrimonio. Fenomeni come l’urbanizzazione massiva e la concentrazione di un numero sempre maggiore di persone nelle città caratterizzano la vita contemporanea, espellendo dall’immaginario quotidiano il paesaggio naturale. Bosso lo rimette al centro dell’attenzione, documentandone anche le trasformazioni e gli effetti deleteri della noncuranza con la quale l’uomo si relaziona con la natura”.
[Immagine in apertura: Francesco Bosso, Floating Island, 2018, Indonesia, edition of 9]