Indiscusso protagonista dell’arte nel Novecento, Lucio Fontana è al centro della mostra monografica in arrivo al Guggenheim Museum di Bilbao.
La sua poetica ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta nella storia dell’arte del secolo scorso, complice il desiderio di superare il limite della tela, pur guardando alla pittura come a un linguaggio imprescindibile. Stiamo parlando di Lucio Fontana, protagonista della mostra On The Treshold, allestita al Guggenheim di Bilbao dal 17 maggio al 29 settembre.
Frutto della collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York e la Fondazione Lucio Fontana, la rassegna getta nuova luce sulla produzione dell’artista, individuando origini ed evoluzioni del suo approccio al linguaggio visivo e sottolineando l’influenza esercitata su di lui da Futurismo, Neoclassicismo e movimento Madí, tra l’Italia e l’originaria Argentina.
Un centinaio di opere – dalla pittura alla scultura, dalle ceramiche ai lavori su carta e ai famosi Ambienti spaziali – ripercorrono la carriera e la storia artistica di Fontana, testimoniandone l’eccezionale apporto al dibattito creativo dell’epoca. Il celeberrimo taglio inflitto dall’artista alla superficie dei dipinti rivela il tentativo di Fontana di oltrepassare i confini del supporto, agendo nello spazio e scardinando il tradizionale metodo pittorico.
Interessato alla materia, Fontana unì conoscenza del passato e desiderio di sperimentazione anche nei suoi lavori scultorei – ben esemplificati dalle ceramiche in mostra – declinando tecniche antiche come la doratura attraverso un vocabolario fortemente contemporaneo.
Il passo ulteriore avvenne con i già citati Ambienti spaziali, installazioni rivoluzionarie che consentirono a Fontana di abbattere in maniera definitiva il “muro” del supporto, anticipando gli esiti artistici dei decenni successivi.
[Immagine in apertura: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, New York 10, 1962, Fondazione Lucio Fontana, Milano © Fondazione Lucio Fontana, Bilbao, 2019]