Una passeggiata attraverso il Giappone, raccontato nell'arco di tre viaggi in trent'anni: le opere in mostra a Cologny, in Svizzera, sono dello scrittore viaggiatore, nonché intellettuale, Nicolas Bouvier, scomparso venti anni fa.
C’è tempo fino al 30 giugno prossimo per assaporare le autentiche atmosfere del Giappone, così come sono immortalate negli scatti di Nicolas Bouvier. A
l Centre Culturel du Manoir di Cologny si è infatti aperta da pochi giorni la mostra Nicolas Bouvier. Déambulations japonaises, che riunisce una selezione di fotografie inedite opera dello scrittore, fotografo e iconografo svizzero. A 20 anni dalla scomparsa, l’esposizione ne ricorda la figura attraverso le immagini, a colori e in bianco e nero, realizzate nell’arco di tre successivi viaggi nel Paese del Sol Levante.
Bouvier, infatti, visitò il Giappone tra il 1955 e il 1956, quindi tra il 1964 e 1966 e nel 1970 in occasione della Japanese World and International Exposition Osaka. Costantemente in bilico tra passato e futuro, tra tradizione e prefigurazione di epoche successive, il Paese viene raccontato con un approccio poetico e delicato.
Curata da Pascale Pahud del Musée de l’Elysée, la mostra si articola in ritratti, immagini di paesaggi e composizioni che immergono i visitatori nel mondo di un intellettuale, ma anche di uno scrittore-viaggiatore, in grado di offrire del mondo una visione sempre originale.
La collezione fotografica di Nicolas Bouvier, depositata nel 1998 al Musée de l’Elysée di Losanna dalla sua famiglia, non smette di sorprendere: attraverso la selezione delle opere esposte, a Cologny si traduce in un “invito al viaggio”.
[Immagine in apertura: Eliane Bouvier et Musée de l’Elysée, Lausanne – Fonds Nicolas Bouvier]