Nella città che ha dato i natali alla macchina da scrivere portatile Lettera 22 della Olivetti, una mostra racconta le storie, i segreti e i ritratti delle firme più famose, ma anche i loro “attrezzi del mestiere”.
È in corso fino al 31 dicembre, al Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, la mostra Piccoli tasti, grandi firme. L’epoca d’oro del giornalismo italiano (1950-1990): un affascinante progetto espositivo che propone una pagina particolare della grande tradizione della stampa in Italia, offrendosi inoltre come spunto di riflessione sul presente dell’informazione. Quello che viene narrato è il periodo compreso tra gli anni Cinquanta (il 1950 è l’anno della progettazione della macchina da scrivere portatile Lettera 22, prodotta proprio dalla Olivetti di Ivrea) e l’inizio Anni Novanta, momento in cui si assiste alla graduale introduzione dei personal computer nelle redazioni dei quotidiani.
Il tutto, attraverso un percorso labirintico in mezzo a macchine da scrivere, taccuini, agende, dattiloscritti, pagine di giornale, ritagli, riviste, vignette, disegni, caricature, fotografie e video, che vanno dai pezzi originali di polemica politica di firme come Giovanni Guareschi e Indro Montanelli a capolavori di impaginazione, come la prima pagina de Il Messaggero sulla discesa dell’uomo sulla Luna del 21 luglio 1969, esposta nella sezione grafica del MoMa di New York.
[Immagine in apertura: Ritratto di Camilla Cederna che siede fiera alla sua postazione di lavoro, con numerosi ritagli e fotografie appesi al muro alle sue spalle; giornalista e scrittrice, è apprezzata per i suoi articoli sul settimanale L’Europeo. Milano (Italia), maggio 1958]