Il Grand Tour immaginario del fotografo statunitense Jeff Bark

5 Giugno 2019

Jeff Bark, Rome_CLOSED_SET_final

Sono trascorsi alcuni anni da quando il fotografo Jeff Bark, classe 1963, ha visitato la Città Eterna. Un soggiorno che si è tradotto in una straordinaria fonte di ispirazione per l’artista statunitense, incoraggiandolo a destinare l’ultimo biennio a un singolare processo creativo di ricostruzione del Grand Tour del Bel Paese. Gli esiti di questo lavoro, condotto nella dimensione ridotta del suo studio newyorkese, confluiscono in una mostra al via il 7 giugno al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Agendo lungo la linea di confine tra immaginario e reale, Bark ha ideato e allestito incredibili set, nei quali a riprendere vita sono paesaggi surreali, scene conviviali, ritratti monumentali evocativi, seppur in chiave contemporanea, delle quadrerie un tempo presenti nei palazzi barocchi romani.
Curata da Alessio de’Navasques e visitabile fino al 28 luglio, Jeff Bark – Paradise Garage si snoda tra opere che raffigurano interni domestici, nature morte e wunderkammer dai dettagli  ingigantiti e insoliti, in un continuo processo di messa in discussione delle convenzioni temporali e stilistiche.

Nelle parole del curatore, “la tensione verso la bellezza classica, il mito del Gran Tour hanno innescato un processo di catarsi attraverso un viaggio in Italia che non è mai successo. Il recupero della costruzione barocca dell’opera d’arte che simula un gesto, una finzione, una messa in scena, permette a Jeff Bark di raccontare le complessità del suo mondo interiore: la tartaruga, i fiori carnali, le ciliegie, la lumaca sono miti senza tempo. La decadenza e la rinascita, il ciclo della vita che ritorna, evocati da una quotidianità tutta americana“.