Sormontato da una copertura traforata, che imita la capacità della flora africana di catturare la luce o di lasciarsi attraversare da essa, il piccolo padiglione progettato dallo studio Adjaye Associates a Johannesburg rende omaggio al celebre musicista sudafricano, che quest'anno avrebbe compiuto 80 anni.
Scomparso nel 2018, l’acclamato trombettista africano Hugh Masekela avrebbe compiuto 80 anni nel mese di aprile di quest’anno. Oltre al suo talento performativo, sono impressi nella storia recente del Sud Africa il suo impegno e i suoi contribuiti a favore della piena liberazione del continente africano dal retaggio post-coloniale.
Lo studio guidato da Sir David Adjaye, in accordo con la famiglia del musicista e in partnership con altri soggetti, si è occupato della progettazione di un padiglione commemorativo destinato a uno dei parchi pubblici della città di Johannesburg.
“I monumenti africani sono un luogo di raccolta e riflessione, ci aiutano a ‘edificare il significato’ dei nostri antenati, della nostra eredità e cultura. Servono a ricordaci il nostro dovere nel presente per onorare il passato, ci stimolano verso un futuro migliore“, ha dichiarato in merito l’architetto ghanese, naturalizzato britannico, Sir David Adjaye, che proprio sul tema della “costruzione della memoria” si era concentrato nella recente mostra dei suoi lavori al Design Museum di Londra.
Dal punto di vista strettamente architettonico, la struttura prevede una copertura traforata sostenuta da quattro pilastri perimetrali e da una scultorea colonna centrale. Anziché percorrere la strada dell’inserimento di oggetti commemorativi “canonici”, come le comuni lapidi, il padiglione intende dare un’adeguata espressione ai valori chiave della cultura panafricana, gli stessi che Hugh Masekela ha elevato a principi ispiratori della sua vita. Tali premesse hanno portato i progettisti a concepire l’opera come una sorta di “luogo di ritrovo” nel quale riflettere, ricordare e “riunirsi” con l’artista, nonostante la sua assenza dal mondo fisico.
All’interno, tra gli altri elementi, sono state disposte alcune pietre provenienti delle diverse aree del continente africano in cui il musicista ha trascorso momenti significativi della sua vita.
[Immagine in apertura: Studio Adjaye Associates, Masekela Pavillion, photo credits Alexi Portokallis (@alexioso)]