Compresa nel programma Bologna Estate 2019, la mostra dell'artista franco-svizzero indaga le connessioni tra il genere umano e l'ambiente naturale attraverso fotografie, installazioni, sculture e video.
Resterà aperta per tutta l’estate All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere, prima personale in un’istituzione museale italiana dell’artista franco-svizzero, attualmente di base a Berlino, Julian Charrière. Classe 1987, l’ex allievo di Olafur Eliasson si muove con scioltezza tra performance, scultura, fotografia e video, esplorando le profonde connessioni tra il paesaggio naturale e la civiltà umana, fino a spingersi anche in terre remote del pianeta. I suoi interventi sono l’esito di ricerche nei campi della geologia, della biologia, della fisica, della storia e dell’archeologia; tra le esposizioni già all’attivo, anche una partecipazione alla 57. Biennale di Venezia.
Nella Sala delle Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la mostra curata da Lorenzo Balbi offre una ricognizione della produzione targata Charrière. Fino all’8 settembre, fotografie, installazioni, sculture e video esposti conducono i visitatori alla scoperta di un approccio multidisciplinare, nel quale convergono questioni come la storia della scienza, lo sviluppo della cultura dei media, il romanticismo dell’esplorazione o la crisi ecologica contemporanea. Di particolare interesse sono i luoghi e le vicende storiche alla base di molti dei lavori dell’artista, che si misura in prima persona con le condizione estremi di luoghi insoliti o dalla spiccata vulnerabilità, come vulcani, ghiacciai o siti radioattivi. Testimoniano questo peculiare interesse i video Iroojrilik e As We Used to Float e le installazioni Pacific Fiction e All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere – alla quale si deve il titolo della personale: compresi nel percorso espositivo, questi quattro lavori sono unificati dalla volontà di Charrière di capire cosa resta delle esplosioni generate 70 anni fa dall’uomo in un remoto atollo nell’Oceano Pacifico.
[Immagine in apertura: Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere, veduta di allestimento, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Photo: Giorgio Bianchi, Comune di Bologna]