Il celebre fotografo giapponese è protagonista della mostra in arrivo nel complesso museale di Santa Maria della Scala, a Siena. Una densa raccolta di scatti appartenenti a oltre venti serie, realizzate dagli anni Sessanta a oggi.
È una emozionante cavalcata sull’onda dei decenni e della poetica di Nobuyoshi Araki, quella offerta al pubblico dal complesso museale di Santa Maria della Scala, a Siena, dal 21 giugno al 30 settembre. Il merito è della mostra Effetto Araki, curata da Filippo Maggia e incentrata sulla intensa produzione visiva dell’autore giapponese.
Oltre 50 anni di carriera si srotolano davanti agli occhi dello spettatore, in grado di ammirare lo sterminato lavoro del fotografo, cogliendone le molte sfumature, ben oltre i limiti del genere bondage, che ha tuttavia contribuito a diffondere la conoscenza delle opere di Araki in tutto il mondo.
Le opere esposte sono tratte da più di 20 serie, datate fra gli anni Sessanta e l’epoca odierna, come Satchin and his brother Mabo, Sentimental night in Kyoto, August, Tokyo Autumn, alcune delle quali inedite in Europa ‒ Anniversary of Hokusai’s Death e Gloves, per fare un esempio. Inoltre la raccolta Araki’s Paradise ‒ scatti realizzati dall’artista usando la propria casa come un palcoscenico ‒ è stata creata ad hoc per la mostra senese e sembra restituire una summa della vicenda artistica e umana di Araki.
Ripercorrendo la lunga esistenza artistica di Araki, la mostre mette in luce protagonisti e luoghi immortalati nei suoi scatti, spaziando da Tokyo al viaggio di nozze con la moglie in 108 fotografie in bianco e nero, dal bondage alla modella Komari fino a Balcony of Love, la serie che ritrae il balcone di casa e l’amato gatto Ciro, compagno insostituibile di Araki.
[Immagine in apertura: Subway of love – 1963-1972 © Nobuyoshi Araki]