In concomitanza con l’appuntamento fieristico rinomato a livello mondiale, l’area di Münsterplatz fa da cornice a una serie di interventi artistici site-specific. Anche quest’anno è tempo di “Parcours”.
Edizione numero dieci per Parcours, la rassegna che, nella settimana di Art Basel, porta nella città svizzera un’ulteriore ventata di creatività contemporanea. Fino al 16 giugno, l’area di Münsterplatz farà da sfondo a 20 lavori site-specific di altrettanti artisti del presente, con la curatela – per il quarto anno – di Samuel Leuenberger, fondatore di SALTS, lo spazio espositivo non profit di Birsfelden.
Intitolata The Impossibility of Being a Sculpture, la rassegna appena inaugurata riunisce le opere di Lawrence Abu Hamdan, Paweł Althamer, Mathis Altmann, Pierre Bismuth, Jos de Gruyter & Harald Thys, Matias Faldbakken, Dan Graham, Laurent Grasso, Irena Haiduk, Camille Henrot, Caitlin Keogh, Germaine Kruip, Ad Minoliti, Antonio Obá, Reto Pulfer, Hassan Sharif, Ron Terada, Daniel Turner, Rinus Van de Velde e Cathy Wilkes, gettando nuova luce sulla scena artistica contemporanea.
Tra i protagonisti di questa edizione spiccano Lawrence Abu Hamdan, selezionato tra i finalisti del Turner Prize 2019 e impegnato in una ricerca che interseca indagine sul suono e riflessione politica; Germaine Kruip, con una nuova installazione luminosa intitolata Diamond; Hassan Sharif, attivo sul fronte dei materiali di recupero e della produzione di massa.
Infine Cathy Wilkes, protagonista del Padiglione Inghilterra alla Biennale di Venezia 2019, è autrice dell’installazione originariamente esposta alla Yale Union di Portland e incentrata sugli oggetti d’uso quotidiani realizzati a mano.
[Immagine in apertura: Art Basel 2019, Parcours, Galerie Crevecoeur con l’artista Ad Minoliti]