La Biennale Architettura 2020 di Venezia si occuperà di come vivremo insieme

17 Luglio 2019

Hashim Sarkis, Paolo Baratta_Photo by Jacopo Salvi, Courtesy La Biennale di Venezia_10I9086 low

Prenderà il via il 23 maggio 2020 la 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Lo scorso dicembre la curatela del grande appuntamento è stata affidata all’architetto di origini libanesi Hashim Sarkis. Come annunciato nei giorni scorsi, How will we live together? è il tema scelto per la prossima edizione; sia la mostra principale, curata dallo stesso Sarkis, sia le singole partecipazioni nazionali si misureranno con questo argomento e con le sue declinazioni.

Visitabile nelle due sedi dell’Arsenale e dei Giardini, fino al 29 novembre 2020, la prossima Biennale non sarà realizzata esclusivamente da professionisti del settore.
Su sollecitazione del curatore, anche in continuità con il tema proposto, “gli architetti invitati sono incoraggiati a coinvolgere nella loro ricerca altre figure professionali e gruppi di lavoro: artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi e cittadini comuni.” Una posizione che intende affermare “il duplice ruolo, spesso trascurato, dell’architetto, che è quello di affabile convocatore e custode del contratto spaziale“, ha aggiunto ancora Sarkis.

La domanda “Come abiteremo insieme?” è intesa dal curatore come assolutamente necessaria in questo momento storico e “in un contesto caratterizzato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguaglianze economiche sempre maggiori”. L’obiettivo da raggiungere è “un nuovo contratto spaziale“, nel quale il focus sull’edilizia sociale – e, dunque, sull’emergenza abitativa e sull’inclusione sociale – è solo uno dei filoni tematici oggetto dell’indagine.
Uno degli aspetti messi in luce dal curatore nella presentazione delle “linee guida” della prossima mostra è il concetto di “together”, sia come metodo di lavoro, sia come prospettiva verso cui tendere per il prossimo futuro: “Insieme come esseri umani che, malgrado la crescente individualità, desiderano connettersi tra loro e con le altre specie nello spazio digitale e in quello reale; insieme come nuove famiglie in cerca di spazi abitativi più diversificati e dignitosi; insieme come comunità emergenti che esigono equità, inclusione e identità spaziale; insieme trascendendo i confini politici per immaginare nuove geografie associative; e insieme come pianeta intento ad affrontare delle crisi che richiedono un’azione globale affinché possiamo continuare a vivere“, è uno dei passaggi salienti della presentazione.

Anche in occasione della prossima edizione sono stati annunciati eventi collaterali, che si svolgeranno in vari luoghi di Venezia parallelamente alla Biennale.

[Immagine in apertura: Hashim Sarkis (a destra) con il Presidente Paolo Baratta, photo by Jacopo Salvi, Courtesy La Biennale di Venezia]