Realizzata al computer con la tecnica del cut-out digitale, dando vita a una sorta di collage in movimento, la serie Gatto Mirò ha ispirato una mostra visitabile per tutta l'estate al Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Dal piccolo schermo al Museo Nazionale del Cinema di Torino il passo è breve per Gatto Mirò, il personaggio uscito dalla mente di Cristina Làstrego e Francesco Testa, protagonista di una fortunata serie animata in cut out, dedicata all’arte.
Dopo il recente successo riscosso in Cina, Paese che ha annunciato la nascita di un parco a tema nella città di Yancheng – a circa 100 chilometri da Shanghai – al cui interno saranno previsti un centro culturale, un teatro, un asilo, una fattoria e un castello dedicato proprio al Gatto Mirò, la “creazione” di Làstrego & Testa sarà celebrata – per tutta l’estate – nella sua “città natale”.
È infatti proprio a Torino che il personaggio è nato, con modalità analoghe ad altre “creature” di Cristina Làstrego: anche il felino blu prende forma attraverso preziosi collages di stoffa, bottoni, passamanerie; tecnica alla base anche dell’esistenza degli altri personaggi della serie e dell’intero mondo che li circonda.
Dal 4 luglio al 16 settembre, nell’Aula del Tempio del Museo Nazionale del Cinema viene raccontato tutto il percorso creativo alla base di questo personaggio: dall’ideazione allo storyboard, fino allo studio delle espressioni dei personaggi. A essere ricostruito è il peculiare progetto di animazione alla base di Gatto Mirò, legato all’utilizzo di un’applicazione realizzata dalla software house Ovolab, anch’essa di base a Torino.
Tra le proposte incluse nel percorso espositivo, oltre alla possibilità per i piccoli visitatori di inviare disegni e storie per prendere parte allo sviluppo dei nuovi episodi, anche un focus sul parco tematico in Cina.
E non manca neppure un “vero” Gatto Mirò tridimensionale, realizzato a mano con stoffa, bottoni e passamaneria.