Si è conclusa in maniera positiva la vicenda che da anni teneva storici dell’arte e istituzioni con il fiato sospeso. Protagonista una splendida opera pittorica dell’olandese Jan van Huysum, sottratta all’Italia dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le cicatrici inferte dalla guerra al patrimonio culturale dell’umanità non sempre sono eterne. Ne è la prova il felice esito della vicenda riguardante la restituzione all’Italia, in particolare al Palazzo Pitti di Firenze, del Vaso di fiori dipinto dall’olandese Jan van Huysum tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento e rubato dai nazisti nel 1944 durante una delle tristemente note razzie, messe in atto dalle truppe tedesche.
Risale a pochi giorni fa la notizia del ritorno del dipinto a Firenze, nella Sala dei Putti della Galleria di Palazzo Pitti, dove l’opera rimase esposta fino al 1940, dopo essere giunta nel capoluogo toscano nel 1824 per volere del Granduca Leopoldo II, che la acquistò destinandola alla Galleria. A nulla valsero i tentativi, durante il secondo conflitto mondiale, di preservare il dipinto dalla furia nazista, che la trasformò in preda dei suoi bottini.
Portata in Germania, l’opera sembrò sparire nel nulla, almeno fino al 1991, quando divenne oggetto di una trattativa che coinvolgeva anche la famiglia tedesca allora proprietaria del dipinto. A distanza di oltre due decenni, il Vaso di fiori tornerà finalmente a Firenze, complice l’impegno in prima persona di Eike Schmidt, attuale direttore degli Uffizi, di cui Palazzo Pitti fa parte.