La creatività al femminile è la base di partenza della mostra allestita presso lo Staatliche Kunstsammlungen Dresden. Una panoramica sulle donne "dimenticate" del design e delle arti visive.
E se il sistema dell’arte fosse una torta mangiata solo da pochi? Parte da questa metafora grottesca lo Staatliche Kunstsammlungen Dresden, per spiegare l’idea dietro la mostra in corso presso i suoi spazi: Add to the Cake ‒ Transforming the roles of Female Practitioners (nell’immagine in apertura, © Klemens Renner).
Ospitata fino al 3 novembre all’interno del Pillnitz Castle ‒ sede distaccata del museo tedesco ‒, la mostra consiste in un racconto eterogeneo e dinamico della creatività femminile dimenticata, puntando i riflettori su progetti e opere fino a oggi accantonati.
A essere esplorato è in particolare il mondo del design, approfondito attraverso una scansione cronologica che scava tra le pieghe della storia passata, investiga sui risultati più interessanti e meno conosciuti del presente, e guarda alle possibili evoluzioni della pratica femminile nel futuro. Insomma, una visione a tutto tondo, che ha l’obiettivo di aggiungere alla memoria collettiva, e dunque alla narrazione dominante, voci e racconti di designer fino a ora sconosciute.
Tra le opere in mostra quelle di Gertrud Kleinhempel, artista tedesca di fine Ottocento, di Irmgard Harras ed Erna Sandig, esposta per la prima volta a distanza di un secolo. Ai nomi di queste figure meno note si aggiungono quelli più giovani e recenti provenienti dal design e dall’architettura contemporanea: è il caso di Gabriel A. Maher, Ann Kern, Anja Kaiser, Vivien Tauchmann e Garrett Nelson, in mostra con opere appositamente commissionate dalle curatrici del progetto, Vera Sacchetti e Matylda Krzykowski. Un percorso ricercato e indubbiamente coraggioso, capace di gettare luce negli angoli inesplorati della storia della cultura occidentale.