Profilo storico, interessi, passioni, azione politica: il "trittico" espositivo promosso dalle Gallerie degli Uffizi, a cinquecento anni dalla nascita del primo Granduca di Firenze, riunisce una pluralità di opere per raccontare un protagonista della storia toscana.
È un ritratto a tutto campo quello delineato dal trittico espositivo che per tutta l’estate celebra la figura di Cosimo I nella “sua” Firenze. Le Gallerie degli Uffizi e Palazzo Pitti accolgono infatti, fino al 29 settembre, le mostre Cento lanzi per il Principe, Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I (nella sala delle Nicchie e sala Bianca, Palazzo Pitti) e La prima statua per Boboli. Il Villano restaurato (sala delle Nicchie, Palazzo Pitti), promosse a cinquecento anni dalla nascita del primo Granduca di Firenze.
Questo itinerario nella storia dell’uomo e della città può prendere avvio dalle Gallerie degli Uffizi. Il primo piano del museo fa da cornice a un’esposizione che, riunendo più di 90 opere ‒ tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti e libri ‒, ricostruisce tutti gli aspetti peculiari della Guardia tedesca dei Medici. La cosiddetta Guardia de’ lanzi, secondo il vernacolo fiorentino, si occupava della difesa personale del sovrano e della sua famiglia; tale ruolo venne esercitato dal 1541 ‒ anno dell’arrivo in città delle milizie, evento considerato una manifestazione della fedeltà di Cosimo I all’imperatore Carlo V d’Asburgo ‒ al 1738.
Gli studi archivistici condotti dal Medici Archive Project, che ha collaborato alla riuscita della mostra,”hanno fatto emergere una messe di informazioni inedite, portando alla luce opere d’arte dimenticate o sconosciute, e offrono ora una nuova lettura per innumerevoli documenti figurativi del periodo, legati alla storia di Firenze al tempo dei lanzichenecchi”, come ha osservato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt.
Nelle due esposizioni di Palazzo Pitti, infine, l’attenzione si sposta sul restauro, recentemente ultimato, de il Villano con la Botticella, la statua realizzata da Giovanni di Paolo Fancelli su disegno del maestro Baccio Bandinelli, che venne acquistata dalla consorte di Cosimo, Eleonora di Toledo, nel 1550. In Una biografia tessuta. Gli arazzi seicenteschi in onore di Cosimo I a risaltare è l’interesse del Duca verso questo specifico ambito, come testimoniato anche dalla fondazione della Manifattura, nel 1545. Come precisato dallo stesso Schmidt, la serie di arazzi esposti “offre un excursus encomiastico sulla figura e sull’opera del sovrano, con una sequenza di episodi che esaltano la centralità del ruolo di Cosimo nella storia della dinastia medicea e del governo della Toscana”.
[Immagine in apertura: Agostino Melissi, disegnatore, Sabatino Galeazzi e Matteo Benvenuti, sotto la direzione di Giovanni Pollastri (I ed.), oppure Sabatino Galeazzi, Matteo Benvenuti e Stefano Termini sotto la direzione di Giovanni Pollastri (II ed.), Cosimo I prende possesso della città di Siena, 1666-1668, lana e seta; 547 x 851,5 cm, Museo degli Arazzi, Gallerie degli Uffizi, Firenze]