Numeri e infografiche al centro della collettiva in corso al Circolo del Design di Torino. Una mostra che indaga l'essere umano a partire dall'analisi di dati e informazioni complesse.
Viviamo in un mondo in cui ogni nostro movimento sul web sembra essere schedato, catalogato, codificato: un vortice di numeri ed equazioni che hanno il compito di definirci, soprattutto agli occhi del mercato; per assurdo, questi numeri ci conoscono meglio di noi. Come gestirli dunque, trovando un punto di raccordo tra analisi informatica e persone? Come tradurre dati complessi in immagini semplici a facilmente leggibili?
Sono queste le domande alla base dell’information design, un tema entrato ormai a pieno titolo nel dibattito attuale sul design della comunicazione visiva, e affrontato dalla mostra aperta fino al 20 settembre al Circolo del Design di Torino. Umanità Aumentata: Identità contemporanee tra dati e rappresentazione – questo il titolo dell’evento (nell’immagine in apertura, photo PEPE Fotografia) – indaga il rapporto tra flussi numerici e rappresentazione visiva.
Curata da Marco Ruffino e Wild Mazzini ‒ data art gallery, l’esposizione raccoglie opere dedicate all’indagine sull’essere umano contemporaneo e sulla sua identità, a partire da dati e informazioni complesse. In mostra infografiche, visualization e rielaborazioni fotografiche, realizzate dai designer e artisti protagonisti della collettiva. Tra gli altri, Giorgia Lupi, Valentina D’Efilippo, Mario Klingemann e Adolfo Arranz.