Fino al 24 novembre, venti luoghi della Capitale saranno coinvolti nella 34esima edizione di "Romaeuropa Festival". Tanti gli appuntamenti, tra arti visive, teatro, musica, danza e circo.
Tutto pronto, nella Capitale, per Romaeuropa Festival, la poliedrica kermesse capitolina a base di musica, teatro, danza, circo e arti visive, in programma quest’anno dal 17 settembre al 24 novembre. Venti i luoghi inseriti nel circuito della 34esima edizione, che è stata associata al tema Landscape, ovvero la “geografia del nostro mondo di oggi tra virtualità e realtà, oniriche proiezioni di futuri possibili e affondi nell’ambiguità del nostro quotidiano“, come precisato dal direttore generale e artistico della Fondazione Romaeuropa, Fabrizio Grifasi.
Contrassegnata dalla presenza di 377 artisti, provenienti da 27 Paesi, Romaeuropa Festival sarà inaugurato dall’artista brasiliana Lia Rodrigues. Il suo sarà un debutto sul palco del festival romano, dove presenterà lo spettacolo di danza Furia. Nutrita la presenza dei danzatori internazionali in questa edizione, come testimoniato dallo spagnolo Jesús Rubio Gamo, della compagnia ungherese Forte e dai Leoni d’Argento alla danza 2019, i francesi, Théo Mercier e Steven Michel, tra i protagonisti della sezione dedicata alla danza europea. Tra i musicisti nell’ambito del ciclo Diaspora figurano le sudanesi Alsarah and the Nubatones e il burundese J.P Bimeni & The Black Belts, il camerunese Blick Bassy, la capoverdiana Mayra Andrade e l’egiziano Abdullah Miniawy, solo per citarne alcuni.
Si misurano con le urgenze e le pressioni del nostro tempo gli attori e le compagnie teatrali di scena al REF. Ambientando l’Orestea di Eschilo a Mosul, il regista svizzero “colloca” la celebre vicenda nel contesto della guerra al terrorismo. In cartellone anche lo spettacolo Barzellette di Ascanio Celestini e The night writer. Giornale Notturno, in cui l’attore Lino Musella propone alcune pagine dei diari personali dell’artista belga Jan Fabre.
Si segnalano inoltre la mostra The Rythm of the brain, curata da Achille Bonito Oliva e Melania Rossi; gli eventi paralleli di Kids + Family; la sezione Digitalive, con i suoi quattro giorni interamente dedicati alle sottoculture digitali e alle “tribù del virtuale”. Proprio nell’ambito di questo progetto si inserisce la proiezione, al Palazzo delle Esposizioni, di Shiro Takatani. Between nature and technology, il documentario del regista Giulio Boato dedicato all’artista giapponese.
[Immagine in apertura: Alsarah And The Nubatones © Nousha Salimi]