Sono ormai innumerevoli le biennali sparse per il mondo. A queste si è da poco aggiunta anche la “Toronto Biennial of Art”, che animerà la città canadese fino al primo dicembre.
Come trasformare Toronto in una meta dell’arte mondiale? Come far conoscere i risultati migliori dell’arte canadese anche al di fuori dei confini nazionali? Sono queste le domande che deve essersi posta Patrizia Libralato, direttrice della neonata Toronto Biennial of Art.
La fiera ha da poco fatto il suo debutto sulla scena internazionale, presentando una serie di eventi, mostre e conferenze pubbliche distribuiti nelle dieci settimane di programma ‒ che si concluderà il prossimo primo dicembre. Oltre 40mila i visitatori previsti, invitati a prender parte ai vari appuntamenti che avranno luogo in diverse strutture della città, dall’Harbourfront Center al Toronto Sculpture Garden.
Curata da Candice Hopkins e Tairone Bastien, la prima edizione della rassegna, intitolata The Shoreline Dilemma, avrà come tema quello delle relazioni umane, fil rouge dell’intero calendario. Oltre novanta gli artisti internazionali invitati a prender parte alle varie mostre sparse sul territorio cittadino, e circa settanta gli ospiti chiamati a condurre i vari workshop e incontri programmati.
[Immagine in apertura: Judy Chicago, Butterfly for Brooklyn, 2014/2019. On view at
Small Arms Inspection Building as part of the Toronto Biennial of Art (2019). © Judy Chicago/Artist Rights Society, NY. Courtesy Through the Flower Archives. Courtesy the artist; Salon 94, NY; and Jessica Silverman Gallery, San Francisco]