Verso Expo 2020 Dubai: le novità del Padiglione Italia

26 Ottobre 2019


Il 20 ottobre 2020 sarà, con ogni probabilità, una data che resterà impressa nella memoria collettiva: prenderà infatti il via l’Esposizione Universale di Dubai, in occasione della quale 192 Paesi confluiranno nella città degli Emirati Arabi Uniti. L’Italia sarà tra questi e al grande evento internazionale presenterà il padiglione dal titolo La bellezza unisce le personeBeauty connects people.

A un anno esatto da quella giornata, nella cornice della Cava del Sole di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, sono stati svelati i contenuti e gli spazi del padiglione nazionale, la cui progettazione è stata affidata – tramite un concorso – al team formato da CRA-Carlo Ratti Associati, Italo Rota Building Office, con Matteo Gatto & Associati e F&M Ingegneria. La direzione creativa è firmata da Davide Rampello ‒ Studio Rampello and Partners.

IL GIARDINO DI STORIE DELL’ITALIA

Collocata a poca distanza dal padiglione degli Emirati Arabi Uniti, nella cosiddetta “cultural spine” del sito di Expo, la struttura (nell’immagine in apertura: rendering by CRA-Carlo Ratti Associati) sarà contraddistinta dagli scafi di tre imbarcazioni posti in copertura, attesi a Dubai via mare. Analogamente ai viaggiatori del Grand Tour, i visitatori del Padiglione Italia potranno ammirare, all’inizio dell’itinerario di visita, una panoramica vista dall’alto. Paragonata a un “giardino di storie“, l’area espositiva sarà attraversabile tramite un percorso immaginato come il “viaggio di uno sguardo“: si snoderà tra “racconti brevi”, espositivi e cinematografici, dedicati alle eccellenze dei saperi e del saper fare italiano, condurrà all’Osservatorio dell’Innovazione, focalizzato sui traguardi della ricerca italiana, per approdare al Teatro della Memoria.

Nell’allestimento è prevista una copia a grandezza naturale del David di Michelangelo che, a differenza dell’originale, potrà essere osservata direttamente negli occhi, anziché dal basso. “Abbiamo perseguito un tipo di architettura che potrebbe essere riconfigurata sia a lungo termine, grazie alla sua circolarità, sia a breve termine, grazie alle tecnologie digitali”, ha precisato l’architetto Carlo Ratti in merito all’operazione complessiva. Il co-progettista Italo Rota si è invece soffermato sulla “natura circolare” del padiglione, in un’ottica di azzeramento degli sprechi.