Da Anversa a Roma, occhi puntati su Jan Fabre

28 Ottobre 2019


Con all’attivo oltre quattro decenni di carriera professionale, Jan Fabre ha ormai conquistato un ruolo di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, sia come autore visivo che performativo. Particolarmente intenso, soprattutto negli ultimi anni, è stato il suo rapporto con l’Italia: dopo la grande retrospettiva fiorentina Spiritual Guards, del 2016, nel cui circuito erano inclusi Forte Belvedere, Palazzo Vecchio e piazza della Signoria, nel 2017 ha esposto a Venezia, parallelamente alla 57esima Biennale d’Arte.

È stata quindi la volta della Sicilia, con un progetto tra Agrigento e Monreale, mentre quest’anno Napoli gli ha dedicato ben tre mostre. La relazione con il Bel Paese prosegue con un nuovo capitolo nella Capitale: la stagione espositiva autunnale di Palazzo Merulana si apre proprio nel segno dell’arte di Fabre.

FABRE E IL NOVECENTO ITALIANO

Curata da Achille Bonito Oliva e Melania Rossi, in collaborazione con Romaeuropa Festival 2019, Jan Fabre. The Rhythm of the Brain riunisce più di trenta opere dell’artista belga. Sculture in bronzo e cera, disegni, film-performance e alcuni nuovi lavori, concepiti appositamente per questo progetto, sono stati selezionati per attivare una forma di dialogo-scambio con la Collezione Cerasi, un’importante raccolta di arte italiana della prima metà del Novecento, dedicata alla pittura e alla scultura.

Un obiettivo perseguito, in modo esplicito, nella prima delle due sezioni del percorso espositivo; quella finale, invece, si snoda tra le opere connesse alla performance realizzata da Fabre con il neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolatti – a lui si deve la scoperta dei neuroni specchio – , e i ritratti e gli autoritratti della Collezione Cerasi. Composta da opere eseguite, tra gli altri, da Balla, Sironi, De Chirico, Mafai e Capogrossi, la raccolta è divenuta una fonte di ispirazione per l’artista e per i curatori, che non a caso si sono espressi nei termini di un “incontro spirituale e fisico“. L’apertura della mostra, che sarà visitabile fino al 2 febbraio prossimo, è stata accompagnata dallo spettacolo The Night Writer. Giornale Notturno; incluso nel programma di Romaeuropa Festival 2019, è stato interpretato dallo stesso Fabre.

[Immagine in apertura: Jan Fabre, Le garcon qui porte la lune et les étolies sur sa tete a Palazzo Merulana. Photo credits CoopCulture per Palazzo Merulana]