Il Museo del Novecento di Milano celebra l’unicità di Filippo de Pisis attraverso una grande retrospettiva. Evocando la poetica e i soggetti della sua pittura.
La città di Milano è pronta a dare il benvenuto alla più ampia retrospettiva meneghina degli ultimi cinquant’anni dedicata alle opere di Filippo de Pisis. La mostra resterà aperta al pubblico dal 4 ottobre al 1° marzo 2020 presso il Museo del Novecento di Piazza Duomo. Intitolata al pittore e poeta ferrarese, i cui lavori hanno lasciato un’impronta indelebile nel repertorio artistico italiano a cavallo tra le due guerre mondiali, la rassegna è curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon.
“Il nostro museo continua a indagare il secolo breve, un periodo denso, fecondo e attraversato da movimenti che hanno capovolto i riferimenti dell’arte”, ha dichiarato Anna Maria Montaldo, direttrice del Museo del Novecento.“Filippo de Pisis con i suoi lavori segna una prospettiva unica, internazionale e trasversale del Novecento”.
L’esposizione sottolinea l’importanza e l’unicità di de Pisis, che nel suo percorso umano e professionale tra Milano, Roma, Venezia e il Cadore, ma anche tra Parigi e Londra, ha saputo interpretare i principali movimenti pittorici della sua epoca, senza però aderire mai pienamente ad alcuna corrente artistica. Ammirando le sue opere e i suoi soggetti, che spaziano dai paesaggi di montagna ai ritratti più intimi, dalle nature morte alle vedute cittadine, è così possibile addentrarsi in una narrazione del tutto personale, che si traduce in uno stile prezioso.
Suddivisa in dieci sale, con oltre novanta dipinti provenienti dalle principali collezioni museali italiane, la mostra Filippo de Pisis si snoda attraverso un percorso cronologico che parte dagli esordi del 1916, in cui risuona l’eco dell’incontro con la pittura metafisica di de Chirico, e approda al periodo dei lunghi ricoveri nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita, all’inizio degli anni Cinquanta. Ne deriva un excursus suggestivo che unisce parola e colore, poesia e pittura, restituendoci un’immagine del Novecento filtrata attraverso gli occhi e l’arte di de Pisis. A partire dalla primavera del 2020, poi, la retrospettiva si trasferirà nella Capitale, approdando negli spazi del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.
[Immagine in apertura: Filippo de Pisis, L’archeologo, 1928, Genova, Galleria d’Arte Moderna. Credits Comune di Genova ‒ Musei di Nervi ‒ Galleria d’Arte Moderna © Filippo de Pisis by SIAE 2019]