Una selezione di scatti per raccontare le evoluzioni e le contraddizioni della Città Eterna, dal dopoguerra a oggi. È la mostra “Roma” di Gianni Berengo Gardin, allestita al Casale di Santa Maria Nova.
Vi avevamo parlato di Gianni Berengo Gardin qualche giorno fa, in occasione della mostra in corso nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di New York: un faccia a faccia tra il fotografo e Renzo Piano, con una serie di scatti di edifici in costruzione. Ma l’arte non conosce distanze, e dall’America all’Italia il salto è breve. Ecco allora un nuovo progetto dell’artista, appena inaugurato presso il Casale di Santa Maria Nova, tra i siti dell’area archeologica dell’Appia Antica.
Curata da Giuliano Sergio e visitabile fino al prossimo 12 gennaio, Roma – questo il titolo della rassegna – si presenta come un omaggio sincero e appassionato alla Capitale, vissuta dall’autore durante la sua infanzia, quando vi si trasferì negli anni dell’occupazione tedesca. “Siamo arrivati la sera in cui il duce faceva la dichiarazione di guerra del 1940 in piazza Venezia. La piazza era piena, ti mandavano la cartolina che c’era il discorso del duce, bisognava andare e noi eravamo lì, in un angolo della piazza”, ricorda l’autore.
Alla fine degli anni Cinquanta Berengo Gardin tornò di nuovo in città, e questa volta da professionista, con la sua macchina fotografica appesa al collo al servizio del celebre settimanale Il Mondo. Le foto scattate durante quegli anni e i reportage sociali dei decenni successivi sono presentati in questa ampia retrospettiva, capace di sintetizzare i cambiamenti del paesaggio urbano e di quello umano all’interno di un contesto urbano dinamico e selvaggio, poetico e spietato come pochi.
In mostra settantacinque scatti, gran parte dei quali inediti. A essere “catturati” attraverso l’obiettivo del fotografo sono i luoghi storici di Roma e le periferie, ma soprattutto i protagonisti dei quartieri, le persone, colte nei loro gesti quotidiani e negli sguardi. Il risultato è un affresco toccante e coinvolgente, per conoscere da vicino le evoluzioni e le contraddizioni della Città Eterna.
[Immagine in apertura: Gianni Berengo Gardin, Via Appia Antica, 1973, Roma © Gianni Berengo Gardin/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Milano]