Le 40mila statuette in terracotta di Antony Gormley

20 Novembre 2019


È riconosciuto come uno dei lavori più iconici di Antony Gormley, l’artista britannico protagonista della scultura internazionale. Stiamo parlando di Field for the British Isles, un’opera dalle dimensioni vertiginose attualmente esposta, nella sua interezza, presso la Firstsite Gallery di Colchester, nella contea dell’Essex, in Inghilterra.

A caratterizzare l’opera, esposta in una mostra identificata dal medesimo titolo, una massa multiforme di 40mila piccoli individui di terracotta, realizzati dall’artista nel 1993: l’anno successivo Gormley avrebbe vinto il Turner Prize. Oltre cento i volontari che contribuirono alla realizzazione di questo lavoro, tutti lasciati liberi di scolpire le minuscole figure a patto che rientrassero nelle dimensioni di una mano e che, soprattutto, potessero mantenersi in piedi con il viso rivolto verso il pubblico.

UN ESERCITO DI STATUETTE

A rendere Field for the British Isles di particolare effetto è l’impatto generato dalle migliaia di statuette di terracotta: distese sul pavimento fino a occupare l’intera superficie della galleria, sembra quasi che osservino il pubblico, quasi a disagio di fronte a questa moltitudine di “omini” inespressivi e indagatori. Acquisita nel 1995 dalla Arts Council Collection, l’opera – esposta negli anni in musei e istituzioni tra i più prestigiosi del Regno Unito – sarà in mostra fino al prossimo 8 marzo, parallelamente alla grande personale di Gormley in corso alla Royal Academy of Arts di Londra.

[Immagine in apertura: Antony Gormley, Field for the British Isles , 1993. Terracotta. Variable size: approx. 40,000 elements, each 8 -26 cm tall. Installation in progress, Firstsite, Colchester, 2019 Arts Council Collection, Southbank Centre, London. Photographs: Rob Hill © the artist]