Dalle mani di un collezionista giapponese a quelle di un mercante nazista. Oggi, il rientro a “casa”, per una somma da capogiro. Ecco la storia di “Marine, Temps d'orage”, il dipinto di Manet appena acquistato dal National Museum of Western Art di Tokyo.
Ci sono quadri dalla storia affascinante, degni del miglior film d’avventura. È certamente tra questi il dipinto di Édouard Manet Marine, Temps d’orage del 1873. Dopo un passato turbolento tra il Giappone e l’Occidente, il dipinto torna oggi a “casa”, grazie al recente acquisto da parte del National Museum of Western Art di Tokyo. La somma del trasferimento, di quattro milioni di dollari, ne ha sancito il passaggio dal Kunstmuseum di Berna – dove il capolavoro era custodito dal 2014 in seguito alla donazione di Cornelius Gurlitt, figlio di un collezionista dell’epoca nazista.
A rendere eccezionale la storia del quadro è il suo passato. Il dipinto fu infatti originariamente acquistato da Kôjirô Matsukata, imprenditore giapponese residente in Europa nella prima metà del XX secolo e proprietario di una vasta collezione di opere ‒raccolte con l’obiettivo di costruire, un giorno, un museo nel suo Paese. Questioni finanziare e il precipitare degli eventi politici prima della Seconda Guerra Mondiale spinsero tuttavia Matsukata a ritornare in Giappone, lasciando oltre 400 opere a Parigi, prima sotto la cura di Léonce Bénédite ‒ direttore del Musée du Luxembourg –, poi di Kôsaburô Hioki ‒ un ufficiale della marina giapponese in pensione che, per assicurare il mantenimento del patrimonio, fu costretto a vendere circa venti dei capolavori, tra i quali l’opera di Manet ‒ passata nelle mani di Hildebrand Gurlitt, mercante del regime.
Solo in seguito alla liberazione di Parigi una parte delle opere fece ritorno in Giappone, portando all’apertura del National Museum of Western Art di Tokyo, e coronando dunque il sogno dell’imprenditore Matsukata. Il recente acquisto da parte del museo giapponese dell’opera di Manet segna pertanto il ricongiungimento del capolavoro al resto del gruppo, donando un lieto fine alle vicende turbolente del dipinto.
Il museo bernese ha inoltre annunciato che i quattro milioni di dollari incassati verranno impiegati per sanare il deficit finanziario dell’istituzione, in larga parte causato proprio dai restauri e dalle ricerche dei proprietari di molte opere trafugate dai nazisti.
[Immagine in apertura: Édouard Manet, Marine, Temps d’orage (Stürmische See), 1873. Öl auf Leinwand, 55 x 72.5 cm Kunstmuseum Bern, Legat Cornelius Gurlitt 2014 © Mick Vincenz © Kunstmuseum Bern und Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland GmbH]