Hokusai, Hiroshige e Utamaro – nomi culto della grafica giapponese – sono in mostra a Pavia, all'interno di una suggestiva rassegna sulla stampa ukiyo-e. A essere indagata è anche l'influenza che le loro opere ebbero sui pittori europei di fine Ottocento.
Tutti conosciamo la Grande Onda di Hokusai, ma cosa si nasconde dietro una stampa di questa natura? La qualità, la tradizione e la finezza tecnica nascoste dietro questa e altre opere simili sono al centro della riflessione offerta dalla mostra appena inaugurata presso le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.
Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Capolavori dell’arte giapponese – aperta fino al 9 febbraio 2020 ‒, raduna alcuni tra i risultati più noti della ukiyo-e, il genere di stampa su carta popolare in Giappone tra il XVII e il XX secolo. A essere chiamati all’appello sono i talenti maggiori di questa disciplina: Katsushika Hokusai, Utagawa Hiroshige e Kitagawa Utamaro, proposti al pubblico dai curatori del progetto ‒ Tara Weber, Laura Aldovini e Paolo Linetti ‒ attraverso una corposa selezione di opere provenienti dalla Johannesburg Art Gallery e dai Musei Civici di Pavia.
Divise in sezioni, le 180 opere esposte affrontano gli aspetti principali di questa particolare stampa, analizzandone le specificità tecniche – come il passaggio dall’inchiostro nero al colore – e quelle tematiche. Dalla raffigurazione del paesaggio ai soggetti naturali, dalle donne cortigiane ai lottatori di sumo, le stampe ripercorrono i temi prediletti del genere, ponendo inoltre l’accento sull’impatto che questi capolavori ebbero su moltissimi artisti europei di fine Ottocento.
Una porzione consistente del percorso espositivo è infatti dedicata ad artisti quali Édouard Manet, Henri Toulouse-Lautrec, Pierre Bonnard, Paul Gauguin e Camille Pissarro – tra gli altri. Colpiti dalla bellezza di queste stampe, moltissimi autori – soprattutto francesi – trovarono nelle xilografie giapponesi una freschezza e una semplicità di forme e colori mai vista prima. La mostra punta a rintracciare queste corrispondenze tra Occidente e Sol Levante, definendo la magia dei capolavori della grafica che, a distanza di secoli, non smettono di affascinare.
[Immagine in apertura: Hokusai Katsushika, Il Fuji sul mare. Dal volume Le cento vedute del Fuji , II, 40, 1835, xilografia monocroma su carta di gelso 183 x 254 mm]