Dall'estate 2020 e per i successivi tre anni la National Portrait Gallery di Londra resterà chiusa per importanti lavori di ristrutturazione. Circa 300 opere della raccolta saranno esposte in giro per il Regno Unito, dalla Cornovaglia alla Scozia.
Può la temporanea chiusura di un museo, dovuta a lavori di ristrutturazione, trasformarsi in un’opportunità espositiva? È proprio questo ciò che sembra suggerire il progetto messo a punto dalla National Portrait Gallery di Londra, che in previsione dell’imminente intervento architettonico, coordinato dallo studio Jamie Fobert Architects, ha annunciato l’avvio di un ambizioso programma culturale. Centinaia di opere appartenenti alla collezione dell’istituzione inglese, comprese alcune raramente disponibili per i prestiti, verranno esposte in varie sedi museali del Regno Unito durante il periodo di chiusura. Dalla Cornovaglia fino alla Scozia, sarà dunque possibile continuare ad ammirare parte del patrimonio museale della National Portrait Gallery, in attesa di scoprire il suo nuovo volto.
Il piano per la “condivisione” della raccolta con il resto della nazione debutterà nel 2020, quando nel museo londinese saranno intraprese le operazioni finalizzate alla profonda ristrutturazione del complesso architettonico. Oltre al riallestimento completo, sono state annunciate la ristrutturazione dell’edificio, il rinnovamento dell’ingresso e la creazione di alcuni nuovi spazi pubblici, incluso un centro per la didattica all’avanguardia.
Secondo quanto previsto dalla stessa istituzione, la chiusura dovrebbe essere pari a un triennio, ma il processo avverrà gradualmente: alcune gallerie non saranno più visitabili già da maggio 2020, fino ad arrivare alla completa inaccessibilità nel successivo mese di luglio. Il progetto architettonico, che include anche il ripristino di alcune peculiarità storiche dell’edificio, è il più grande mai realizzato da quando l’edificio su St Martin’s Place è stato inaugurato, nel 1896.
[Immagine in apertura: Proposed North Façade entrance and forecourt. Jamie Fobert Architects / image by Forbes Massie Studio]