Artisti di ogni disciplina chiamati a indagare il quadro più celebre di tutti i tempi, la Gioconda. È questo il tema di un nuovo progetto in arrivo a Pavia: un percorso espositivo che interesserà ben quattro sedi cittadine, a partire dal 24 novembre.
Il 2019 è stato decisamente l’anno di Leonardo, con innumerevoli mostre, conferenze e convegni nel segno del grande maestro italiano, celebrato in tutto il globo in occasione del quinto centenario della morte. Alla ricchissima serie di eventi si aggiungerà presto un nuovo progetto espositivo, pronto a occupare le maggiori sedi dedicate all’arte a Pavia, dal 24 novembre e fino al 29 marzo 2020.
Looking for Monna Lisa ‒ Misteri e ironie attorno alla più celebre icona pop, curata da Valerio Dehò, alzerà il sipario sul più celebrato dei dipinti leonardeschi, soffermandosi in particolare sul legame tra il genio toscano e la città lombarda. Attraverso un percorso diffuso e immersivo, la celebre Gioconda verrà restituita dai vari artisti coinvolti, ognuno dei quali chiamato a fornire la propria interpretazione sul quadro e sulle chiacchieratissime origini del soggetto dipinto.
A dare idealmente il via all’esposizione sarà la chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri, scelta come “teatro” ideale per l’installazione multimediale Monna Lisa who? dello studio Karmachina. A seguire, il tragitto interesserà lo Spazio Arti Contemporanee del Broletto e il Castello Visconteo, dove quaranta opere di trentanove artisti reinterpreteranno in chiave contemporanea il famoso ritratto vinciano: tra le opere in mostra la scultura in terracotta di Gianni Cella – con la Monna Lisa travestita da Batwoman –, l’enigmatica installazione di Vettor Pisani e il travestimento della performer Orlan.
A chiudere questo denso e multiforme percorso iconografico, infine, la scultura Giant Sculpture, situata in Piazza del Municipio: un imponente ritratto senile di Leonardo da Vinci, a opera di Eleonora Francioni e Antonio Mastromarino.
[Immagine in apertura: Riccardo Cocchi, Nello spazio, 2019, rielaborazione digitale a colori su pannello dibon, 75 x 100 cm, collezione Carlo Palli, Prato]