Nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda, all'interno del Palazzo Reale di Torino, è in scena un tributo a Pelagio Palagi: artista e architetto bolognese al servizio dei Savoia nella prima metà dell'Ottocento.
Pittore, architetto e raffinato disegnatore. Pelagio Palagi, nome di riferimento dell’arte italiana nei decenni a cavallo tra Settecento e Ottocento, è al centro di un nuovo progetto espositivo, recentemente inaugurato al secondo piano della Galleria Sabauda di Torino – città che, dal 1832, ospitò l’artista come “pittore preposto alla decorazione dei Reali Palazzi” per Carlo Alberto di Savoia.
A segnare il “ritorno” nel capoluogo piemontese la mostra dal titolo Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale, un percorso tra disegni e manufatti per comprendere l’attività svolta dall’architetto presso la storica residenza sabauda.
Parte centrale della rassegna, allestita nello Spazio Scoperte del palazzo regio, sono i trentuno fogli della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, contenenti le bozze progettuali relative al Salone delle Guardie Svizzere e alle sale di rappresentanza. Accanto ai disegni, anche una selezione di opere realizzate dall’artista e ancora conservate a Palazzo Reale – tra oggetti d’arredo e dipinti. Il dialogo tra schizzi e opere permette al visitatore una comprensione assoluta del processo lavorativo di Palagi, offrendo un’occasione rara per conoscere le caratteristiche stilistiche dell’autore, sempre in bilico tra recuperi classici e rimandi barocchi.
Curata da Giorgio Careddu, Franco Gualano e Lorenza Santa dei Musei Reali, con la collaborazione della prof.ssa Marinella Pigozzi dell’Università degli Studi di Bologna, la mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 febbraio 2020.
[Immagine in apertura: credits Musei Reali, Torino, photo Daniele Bottallo]