Uno dei dipinti più noti di Pieter Bruegel il Vecchio, custodito al Detroit Institute of Arts, è attualmente sotto i riflettori di un nuovo progetto. Una mostra in omaggio al pittore, nel 450esimo anniversario dalla sua morte.
Arte, scienza e tecnologia si incontrano, fino al prossimo 30 agosto, nelle sale del DIA ‒Detroit Institute of Arts. A sancire l’evento, un nuovo progetto espositivo inaugurato di recente negli spazi dell’istituzione americana. Una rassegna interamente incentrata su una delle opere più iconiche appartenenti alla collezione del museo: la Danza nuziale di Pieter Bruegel il Vecchio, da sempre riconosciuto come uno dei massimi esempi di arte fiamminga.
Dipinta su tavola nel 1566, l’opera raffigura una scena di villaggio, tra coppie che ballano e suonatori di zampogna alle prese con i festeggiamenti di un matrimonio. Una raffigurazione rurale che dimostra l’attaccamento del pittore olandese verso la sua terra natale, e che oggi affianca Detroit Industry Murals di Diego Rivera ‒ il grande affresco del 1933, conservato proprio negli spazi del DIA.
Realizzata grazia all’azione congiunta di restauratori ed esperti di nuove tecnologie, la mostra ‒ dal titolo Bruegel’s “The Wedding Dance” Revealed – si propone come una riflessione estesa e ragionata sul dipinto, tracciandone l’intera parabola di esistenza: dalle sua produzione al presente, passando attraverso le fasi di acquisizione da parte del Detroit Institute, avvenuta nel 1930. Una ricognizione a tutto tondo, insomma, che cade nel 450esimo anniversario dalla morte dell’artista.
A inaugurare il percorso di visita sono documenti e telegrammi relativi all’acquisto dell’opera da parte dell’allora direttore del museo Wilhelm Valentiner. A seguire, l’osservatore è accompagnato nei retroscena del primo importante intervento di restauro della tavola ‒ avvenuto nel 1941 ‒, per poi passare alla sezione più propriamente tecnica del tragitto: un’insieme di immagini a infrarossi e radiografie offerte al pubblico per conoscere i dettagli di lavorazione, l’uso dei materiali e le tecniche impiegate da Bruegel al tempo della creazione dell’opera. A chiudere il percorso di visita naturalmente lui, il dipinto: posto al centro della sala, senza cornice, e libero di lasciarsi osservare senza segreti.
[Immagine in apertura: Pieter Bruegel il Vecchio, Danza nuziale, 1566, olio su tavola. Detroit Institute of Arts]