Quante volte l'arte ha parlato di Pinocchio? E quali sono gli autori che hanno tratto ispirazione dalla celebre storia del burattino bugiardo? A rispondere un libro, tra saggi critici e opere di grandi artisti del Novecento.
Nei giorni in cui le sale cinematografiche italiane celebrano l’uscita del nuovo film di Matteo Garrone, ispirato alle imprese del più famoso “pezzo di legno” della letteratura, fa capolino in libreria una nuova pubblicazione edita da Giunti. Un volume di 150 pagine che analizza, tra testi critici e immagini in alta qualità, il rapporto tra l’arte e il celebre burattino bugiardo, inventato nel 1881 da Carlo Collodi.
Stiamo parlando di Enigma Pinocchio. Da Giacometti e LaChapelle (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina), catalogo della mostra omonima inaugurata a ottobre e ancora in corso nelle sale di Villa Bardini, a Firenze. Pensato in accompagnamento al percorso espositivo curato da Lucia Fiaschi, il libro offre un’ampia ricognizione a partire dalle domande alla base del progetto: quali sono gli artisti del Novecento che hanno tratto ispirazione dalla favola del bambino dal naso lungo? E quali le ragioni del fascino esercitato da questa storia universale su letterati, teatranti, illustratori e cineasti dell’epoca moderna?
Introdotto da una serie di prefazioni a opera di Lucia Sciacca, Luigi Salvadori e Jacopo Speranza, il volume (in grande formato e tutto a colori) trova il suo punto di forza nelle analisi della stessa Lucia Fiaschi, oltre che di Daniela Marchesini, Walter Franchesato e Andrea Rauch. A concludere la lunga lista di saggi, l’insieme delle opere degli artisti partecipanti alla mostra: da Giacometti a Munari, da Paladino a McCarthy. Divise in sezioni, le opere affrontano le varie sfaccettature di Pinocchio, icona “pop” sfuggevole a ogni definizione: bambino, maschera, marionetta e uomo, ma soprattutto simbolo della fantasia italiana nel mondo.