Di origine ottocentesca, i Giardini Reali di Venezia erano caduti in disgrazia alla metà del secolo scorso. Un intervento di restauro, che ha riguardato sia la storica Serra sia gli aspetti botanici, li ha finalmente riconsegnati alla città lagunare.
È attesa per la primavera 2020 la prima fioritura dei Giardini Reali di Venezia, finalmente restituiti alla città, ai residenti e ai visitatori dopo un intervento di recupero durato cinque anni. Curata dalla Venice Gardens Foundations e sostenuta, come sponsor principale, dalle Assicurazioni Generali, la complessa operazione era stata resa necessaria dalle pessime condizioni in cui versavano i Giardini, voluti da Napoleone Bonaparte e situati a ridosso di Piazza San Marco.
L’intervento, durato dal 2015 al 2019, ha previsto lavori di progettazione e restauro, al termine dei quali i Giardini Reali hanno riconquistato la ricchezza botanica e il pregio formale propri dell’impianto ottocentesco. All’interno del sito, oltre a nuove specie vegetali piantumate, tra cui 22 alberi di alto fusto, si trova anche una Serra. Fu realizzata su progetto degli architetti Carlo Aymonino e Gabriella Barbini ed è stata restaurata: tornata in attività, accoglie una serie di nuove funzioni.
In particolare in un’ala della Serra, ribattezzata The Human Garden, Venice Gardens Foundation proporrà attività artistiche, culturali e di ricerca. Le iniziative che verranno proposte perseguiranno finalità coerenti con quelle della Fondazione Generali ‘The Human Safety Net’, che sta fissando la proprio sede nelle Procuratie Vecchie. Collocate nelle immediate vicinanze dei Giardini Reali sono attualmente sottoposte, a loro volta, al restauro coordinato dallo studio di architettura David Chipperfield Architects Milan.
[Immagine in apertura: Venezia, vista laterale della Serra dei Giardini Reali, con la vegetazione in primo piano. Photo: Martino Lombezzi]