Sta facendo il giro del mondo la notizia dell'autenticazione di un autoritratto di Vincent van Gogh, conservato al Nasjonalmuseet di Oslo e oggetto di dubbi per decenni. Una équipe di studiosi ne ha finalmente confermato l'originalità.
Sembra essere giunta finalmente a conclusione la storia del “misterioso” Autoritratto di Vincent van Gogh. Conservata al Nasjonalmuseet di Oslo, l’opera era stata acquistata nel 1910, divenendo il primo autoritratto del pittore olandese a entrare in una collezione pubblica.
Nonostante l’acquisizione, l’autenticità dell’opera rimase tuttavia incerta per decenni. Sia la sua provenienza che la datazione iniziarono a essere infatti oggetto di studio a partire dal 1970. Un groviglio di dubbi che trova oggi un lieto fine: l’istituzione norvegese, insieme al Van Gogh Museum di Amsterdam, ha infatti annunciato l’autenticità del dipinto dopo un’attenta valutazione tecnica da parte degli esperti, che hanno confermato data e luogo di creazione dell’opera spazzando via definitivamente ogni perplessità.
Lo stile e l’utilizzo del colore, tutt’altro che canonici nella ricerca dell’artista, hanno contribuito a infittire i dubbi. Secondo gli ultimi riscontri, il dipinto venne realizzato nell’estate del 1889, durante il soggiorno dell’artista nella clinica di Saint-Rémy – dove Van Gogh si trasferì di propria volontà nel maggio dello stesso anno.
A partire da oggi, 20 gennaio, l’opera resterà esposta al terzo piano del Van Gogh Museum di Amsterdam e, dal 21 febbraio, sarà inclusa fra i capolavori della mostra In the Picture – il prossimo progetto espositivo del museo olandese interamente dedicato al ruolo e al significato dei ritratti degli artisti. Successivamente il dipinto farà ritorno a Oslo, nella collezione permanente del Nasjonalmuseet, in tempo per l’apertura della nuova sede nel 2021.
[Immagine in apertura: Vincent van Gogh, Self-Portrait (detail), 1889, oil on canvas, 51.5 x 45 cm, Nasjonalmuseet for kunst, arkitektur og design, Oslo]