A Brescia, le donne nell’arte italiana

9 Gennaio 2020


Sta per entrare nel vivo, in Italia, la stagione espositiva 2020, che sarà come sempre ritmata da progetti culturali adatti a un pubblico eterogeneo. Pochi giorni ci separano dall’apertura al pubblico della mostra Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini, che prenderà il via il 18 gennaio prossimo a Palazzo Martinengo, a Brescia. Con l’obiettivo di documentare come la figura femminile sia stata indagata e ritratta nella storia dell’arte italiana, il progetto espositivo curato da Davide Dotti esamina quattro secoli di produzione e ricerca: dagli esordi del Rinascimento al Barocco, per approdare alle atmosfere della Belle Époque.

Soggetto storicamente tra i più ricorrenti nella storia dell’arte universale, in questo specifico caso la figura femminile verrà analizzata attraverso oltre 90 capolavori. Lungo il percorso espositivo si susseguiranno opere di Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, De Nittis, Zandomeneghi e Boldini, selezionate per illustrare complessità, fascino e peculiarità delle donne. Lo sguardo sarà esteso ai diversi ruoli rivestiti e ai vari contesti sociali, nonché agli inevitabili cambiamenti di stile e costume legati al susseguirsi delle epoche.

ANCHE UN’OPERA DI TIZIANO MAI ESPOSTA IN ITALIA

Articolata in otto sezioni tematiche – Sante ed eroine bibliche; Mitologia in rosa; Ritratti di donne; Natura morta al femminile; Maternità; Lavoro; Vita quotidiana; Nudo e sensualità –, la rassegna  consentirà di ammirare, per la prima volta in Italia, un importante olio su tela raffigurante la Maddalena penitente. Eseguito da Tiziano, è parte integrante di una collezione privata tedesca ed è stato definito da Peter Humfrey, autorevole studioso del celebre pittore italiano, come “una variante di alta qualità di una delle composizioni più avidamente ricercate di Tiziano. (…) Le vigorose pennellate frante e il denso impasto cromatico suggeriscono una datazione al 1558-1563 circa, in prossimità della realizzazione della versione della Maddalena penitente dipinta per Filippo II nel 1561“.

Sesto appuntamento allestito nella storica residenza bresciana, Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini arriva dopo mostre come Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento, proposta nel 2016, Picasso, de Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane, del 2018, e la più recente Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti. Alla mostra è associato un progetto di sensibilizzazione su tematiche come la disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le nuove povertà sviluppato in collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus.

[Immagine in apertura: Ettore Tito, Con la rosa tra le labbra. Collezione privata]