Le fotografie di Cindy Sherman arrivano a Vienna, per una grande retrospettiva che esplora i concetti di identità e di trasformazione dell’individuo all'interno della cultura contemporanea. Ad accompagnarla in mostra anche Sarah Lucas, Gavin Turk e molti altri.
Continua l’anno d’oro di Cindy Sherman, artista tra le più influenti degli ultimi decenni. Dopo la mostra della scorsa estate ospitata dalla National Portrait Gallery di Londra, e a poche settimane dall’apertura in Massachusetts della mega-collettiva al fianco dei grandi nomi della fotografia, la camaleontica artista americana torna a far parlare di sé con un nuovo progetto.
Si tratta di The Cindy Sherman Effect. Identity and Transformation in Contemporary Art, un percorso per immagini nato con l’obiettivo di definire i concetti di identità, trasformazione e manipolazione del reale all’interno del mondo contemporaneo. Tematiche da sempre affini alla ricerca dell’artista, invitata per l’occasione a ripercorrere la sua carriera stimolando una riflessione sui dibattiti del presente.
Curata da Bettina M. Busse negli spazi del Bank Austria Kunstforum di Vienna, e aperta fino al 21 giugno, la rassegna analizza un ampio numero di fotografie selezionate dall’intero arco creativo dell’artista: dai primi lavori come studentessa a metà anni Settanta fino ai più recenti esperimenti digitali diffusi sui suoi canali social, passando per immagini iconiche come quelle della celeberrima serie Untitled Film Stills. A guidare le evoluzioni del percorso visuale della Sherman la costante attenzione verso le tematiche del corpo e del cambio di identità, espressi attraverso un gioco continuo di travestimenti e di mistificazione dell’aspetto.
Grazie a maschere, nasi finti e protesi in silicone, i ritratti dell’artista – qualcosa di non distante da ciò che oggi definiamo ‘selfie’ – scorrono ponendo il pubblico di fronte a un quesito: chi è la persona che sto osservando?
A testimoniare il valore della ricerca della Sherman, e il suo contributo teorico in merito alla questione identitaria, anche un ricco parterre di artisti contemporanei che hanno seguito e ampliato la riflessione dell’artista: tra gli altri Candice Breitz, Sophie Calle, Sarah Lucas e Gavin Turk, anch’essi in mostra con una selezione di opere attinenti al tema.
[Immagine in apertura: Cindy Sherman, Un Untitled Film Still #58, 1980. Silbergelatineabzug, 67,5 x 100,5 cm. KUNSTMUSEUM WOLFSBURG. Courtesy of the artist and Metro Pictures, New York]