Gli arazzi di Raffaello tornano nella Cappella Sistina. Ma solo per una settimana

3 Febbraio 2020


Nel cinquecentenario della morte di Raffaello, gli eventi dedicati all’artista si rincorrono nell’agenda delle grandi istituzioni del mondo. Dopo le iniziative inaugurate ad Ancona, a Berlino, e a poche settimane dall’apertura della grande mostra alle Scuderie del Quirinale, la Cappella Sistina punta i riflettori sull’attività dell’artista del Rinascimento, grazie a un evento che si preannuncia eccezionale.

Dal 17 al 23 febbraio, infatti, la più celebre cappella al mondo ospiterà l’intero gruppo di arazzi che Raffaello realizzò su commissione di papa Leone X, pensati come abbellimento per le pareti dell’edificio. Un accadimento rarissimo, se si pensa che l’ultima volta in cui l’intero set di opere venne mostrato negli spazi della cappella risale al 1983.

I DIECI ARAZZI

Dopo trentasette anni, dunque, le opere verranno presentate nel loro luogo di origine, lasciando temporaneamente le sale della Pinacoteca Vaticana – dove sono conservate e dove vengono esposte a rotazione per ragioni di conservazione (i cartoni originali sopravvissuti, invece, si trovano al Victoria and Albert Museum di Londra).

Lunghi rispettivamente cinque metri e alti quattro, i dieci arazzi raffigurano le Storie dei santi Pietro e Paolo tratte dai Vangeli e dagli Atti degli apostoli. Disegnati da Raffaello ed eseguiti nella bottega del famoso arazziere Pieter van Aelst, a Bruxelles, le opere risalgono a un periodo tra il 1515 e il 1519. Un’occasione unica, insomma, per vederle al completo e in tutto il loro splendore.