A Copenaghen, il Danish Architecture Center punta su una nuova mostra in apertura per raccontare le ragioni che rendono la capitale danese uno dei luoghi migliori nei quali far crescere i propri figli.
A qualche settimana dalla chiusura della monografica dedicata all’architetto danese Bjarke Ingels e al suo studio, il Danish Architecture Center si appresta ad accendere i riflettori su uno dei più lusinghieri “traguardi” raggiunti dalla città di Copenaghen. La capitale danese, sede del noto centro espositivo, è infatti considerata una delle più migliori città al mondo in cui far crescere i bambini. Un particolare status conquistato direttamente “sul campo”, ovvero adottando precise azioni e strategie, in ambito architettonico e urbanistico, che la rendono ideale per i primi anni di vita e altamente vivibile per gli adulti.
Ma quali scelte e quali fattori hanno influito in maniera decisiva su questa reputazione del Paese scandinavo, che nella classifica Best Countries Report, coordinata dall’University of Pennsylvania e resa nota nel mese di gennaio, si piazza ai primi posti tra i luoghi consigliati per la crescita dei futuri cittadini? Visitabile dal 7 febbraio al 10 maggio prossimo, la mostra Kids’ City intende dimostrare che “una città per bambini è una città per tutti“, presentando idee virtuose e progetti esemplari.
Esito della collaborazione attivata con i principali studi di architettura danesi, la mostra illustra, uno dopo l’altro, gli interventi che stanno rendendo Copenaghen sempre più desiderabile. Si stima, infatti, che, nei prossimi 10 anni, la popolazione locale di età compresa tra 0 e 15 anni crescerà di oltre 18mila unità, a discapito delle periferie. Le famiglie, in particolare, sono attirate dalla qualità dello spazio pubblico e dei parchi, dalla funzionalità degli edifici che ospitano scuole, asili nido, ospedali, impianti sportivi e dalla viabilità.
Con sollecitazioni in grado di incuriosire, far riflettere e informare sia i piccoli visitatori che gli adulti, la mostra riunisce esempi noti su scala globale, come la versione in miniatura di CopenHill di Bjarke Ingels Group, ovvero il sorprendente termovalorizzatore con pista da sci inclusa inaugurato nei mesi scorsi, e consentirà anche di mettersi alla prova in prima persona. Tra le esperienze proposte, si potrà esplorare la casa sull’albero progettata dallo studio di architettura COBE o cimentarsi con l’urbanistica, tentando di costruire la propria città ideale con i celebri mattoncini colorati o usando carta e penna.
[Immagine in apertura: House of culture and movement, Frederiksberg, ADEPT OG MVRDV, 2016. Photo Adam Mørk]