Adotta una prospettiva totalmente femminile la mostra allestita a Francoforte, negli spazi della Schirn Kunsthalle. Riflettori puntati sulle artiste che hanno contribuito a scrivere la storia del Surrealismo.
Soggetto fra i più cari all’estetica surrealista, la figura femminile ha giocato un ruolo di primo piano nella storia del movimento teorizzato da André Breton. A ricordare l’importante contributo delle artiste alle vicende del Surrealismo è oggi la mostra allestita fra le sale della Schirn Kunsthalle di Francoforte.
In corso fino al 24 maggio, Fantastic Women: Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Kahlo descrive l’apporto femminile allo sviluppo di una corrente creativa che trovava nell’inconscio, nel mito e nell’idea di metamorfosi i propri capisaldi. Riunendo oltre 250 opere di 34 artiste provenienti da 11 Paesi, la rassegna traccia una serie di connessioni geografiche tra Europa, Messico e Stati Uniti, a riprova del carattere “globale” di un’avanguardia passata alla Storia.
In particolare la mostra tedesca individua ed esamina il diverso approccio adottato dalle artiste verso i temi tipici del Surrealismo, usati per mettere in discussione stereotipi e pregiudizi legati alla donna e per assegnare a quest’ultima un nuovo grado di indipendenza e determinazione.
Ecco allora che i dipinti e le sculture di Meret Oppenheim, una delle prime artiste a raggiungere il successo nell’ambito del Surrealismo, si affiancano agli interventi di Leonora Carrington, Claude Cahun, Dora Maar, Louise Bourgeois e Frida Kahlo, solo per citarne alcune, lungo una linea del tempo che dagli inizi del secolo scorso solca i decenni del Novecento, offrendo un punto di vista lontano da qualsiasi cliché.
[Immagine in apertura: vista della mostra Fantastic Women: Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Kahlo, © Schirn Kunsthalle Frankfurt, 2020, Photo Norbert Miguletz]