Vincitore del Pritzker Architecture Prize nel 1995, l'architetto lega il proprio nome ad alcuni dei più significativi edifici culturali degli ultimi decenni. Quest'anno, oltre all'ultimazione dei lavori di restauro dell'ex Bourse de Commerce di Parigi, aprirà anche l'He Art Museum, che Ando ha progettato in Cina.
Slitterà rispetto all’annunciata data del 21 marzo 2020, a causa del Coronavirus, il taglio del nastro del nuovo He Art Museum (nell’immagine in apertura: architectural rendering of HEM ©HEM), il museo privato progettato dallo studio di architettura Tadao Ando Architect & Associates. Dopo cinque anni di lavori, il complesso sorto nello Shunde District, il quartiere degli affari della città di Foshan, nella provincia cinese del Guangdong, è infatti prossimo all’inaugurazione.
Nato su iniziativa di un imprenditore locale, che ha deciso di realizzare nella sua città natale una struttura destinata a ospitare mostre e appuntamenti culturali dedicati alla cultura lingnana, il museo intende restituire il concetto di “armonia” attraverso la sua identità architettonica. Dispone di complessivi 16.000 metri quadrati, di cui 8.000 riservati alle funzioni espositive; due i filoni tematici analizzati: l’arte cinese, moderna e contemporanea, e l’arte contemporanea di respiro internazionale.
Per centrare questo obiettivo, Tadao Ando e il suo staff hanno scelto di adottare, ripetendola per quattro volte, la forma del cerchio. Il complesso originato è dunque l’esito della sovrapposizione e della progressiva espansione, dal basso verso l’alto, di quattro cerchi, identificabili anche all’esterno del museo. Tra gli aspetti rilevanti dell’edificio, a ridosso del quale è presente uno specchio di acqua, si segnala la coppia di scale “a doppia elica”. Sono inondate di luce naturale, che penetra dall’alto, con un esplicito riferimento all’architettura tradizionale locale.
Il nome del nascente museo, infine, può essere considerato un “omaggio” al suo fondatore, He Jianfeng. Vanno tuttavia rilevati anche i molteplici significati associati al vocabolo “he”, tra cui armonia, equilibrio, fortuna e unione: tutti “principi” che l’architettura progettata da Ando intende racchiudere al proprio interno, tanto nella struttura architettonica, quanto nei dettagli. Parallelamente alle due mostre inaugurali, Milieu in Change e On the Rise, per l’apertura è stato annunciato anche il programma internazionale From the Mundane World, incentrato sul rapporto uomo e natura.