Cosa vediamo fuori dalla nostra finestra? In questi giorni di doverosa reclusione domestica, qual è lo scorcio che vediamo del mondo fuori? Sono queste le domande alla base di “Finestre sull'Italia”, una call aperta a grandi, giovani e bambini, per raccontare i panorami oltre la propria abitazione.
“Ora che siamo tutti a casa, le finestre delle nostre stanze si trasformano in punti di contatto con il mondo. Un contatto che da un lato protegge e separa, e dall’altro ci unisce. Ma cosa vediamo veramente oltre queste ‘cornici’ domestiche? E cosa riflette di noi questa vista?”. A domandarselo – e a domandarcelo – è Matteo Pericoli, l’architetto che ha deciso di lanciare un invito al pubblico dei social network: disegnare il panorama fuori dalla nostra abitazione.
Dopo aver dato alle stampe Finestre su New York – il volume che raccoglie 63 vedute dalle case di artisti e filosofi della Grande Mela –, l’autore sposta questa volta l’attenzione sul contesto italiano, in un momento delicato, nel quale l’isolamento (forzato e doveroso) diventa opportunità per ripensare il nostro contatto con il mondo esterno.
Il senso del progetto è semplice quanto significativo: ognuno di noi è invitato a mettersi di fronte alla propria finestra, riportando su carta lo scorcio esterno – un panorama davanti al quale siamo passati centinaia, migliaia di volte, ma che solo oggi, in questo momento di “reclusione”, ci appare in tutta la sua importanza.
Le visuali – accompagnate da una breve didascalia – potranno essere inviate direttamente all’indirizzo mail dell’artista (matteo@matteopericoli.com), o condivise sui canali social usando gli hashtag #finestresullitalia #finestresulmondo. L’obiettivo è quello di raccogliere una grande mappatura di immagini private e allo stesso tempo collettive, simbolo di un periodo in cui l’intero Paese è costretto a rivalutare, come mai prima d’ora, il concetto di solitudine e di permanenza domestica.
[Immagine in apertura: un disegno inviato a Matteo Pericoli]