Dinamismo e velocità furono le parole chiave del Futurismo. Ma fino a dove si spinsero le teorie del celebre movimento italiano? Un nuovo libro affronta l'applicazione delle idee futuriste in ambito postale, presentando centinaia di preziosi francobolli e cartoline firmati da Marinetti e soci.
Non è la prima volta che la casa editrice SilvanaEditoriale decide di puntare l’attenzione su alcune tra le più rilevanti collezioni di oggetti d’epoca, offrendo al grande pubblico la possibilità di esplorare in maniera inedita ambiti non troppo conosciuti della nostra cultura artistica e artigianale.
Dopo avervi presentato la recente pubblicazione relativa alle affascinanti latte per olio d’oliva della Collezione Guatelli, vi parliamo oggi di Futurismo postale (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina): terzo volume della collana dedicata alla Collezione Echaurren Salaris – la più completa a livello mondiale dedicata allo storico movimento fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti.
Curato da Claudia Salaris, il libro raccoglie le immagini di quasi ottocento cartoline d’artista, francobolli, lettere, pubblicità e oggetti relativi al mondo della comunicazione postale così come la intesero i futuristi, che seppero vedere all’interno di questo antico mezzo di comunicazione un supporto alle loro ben note teorie sul dinamismo, sul movimento e sul progresso tecnologico.
Distribuiti nelle quasi cinquecento pagine del volume, fotografie e testi sottolineano come il movimento sia riuscito a utilizzare lo strumento postale non solo per velocizzare lo scambio di idee e diffondere a largo raggio le proprie teorie (attraverso l’invio di libri, riviste e proclami), ma abbia creato un vero e proprio “stile postale” fatto di sintesi, abbreviazione e simbologia. Un volume per collezionisti, amatori e per chiunque sia interessato ad approfondire il poliedrico mondo futurista.