La vita di Picasso raccontata dai grandi fotografi del Novecento

5 Aprile 2020

Picasso: The Photographer's Gaze, courtesy La Fabrica

Picasso è sempre stato interessato alla fotografia, tanto quanto la fotografia è sempre stata interessata a Picasso. Si potrebbe riassumere in questo modo l’attrazione particolare del grande pittore spagnolo verso l’arte dello scatto.

Nonostante in vita egli abbia maneggiato ben poco lo strumento fotografico, è infatti innegabile che l’artista sia ricorso alla fotografia per studiare e interpretare la sua ricerca, immortalando i suoi dipinti o addirittura ritagliando e incollando le immagini stampate dei suoi lavori, cercando nuove combinazioni all’interno del suo infinito repertorio. Ciò che è certo, infine, è che Picasso sapeva bene come lasciarsi fotografare. Lui, l’artista più immortalato del Novecento, aveva ben chiara l’idea di come rendersi icona davanti all’obiettivo, tanto da essersi circondato in vita da alcuni tra i fotografi più in voga del suo tempo.

RITRATTI D’AUTORE

Il nuovo volume Picasso: The Photographer’s Gaze (nell’immagine in apertura, courtesy l’editore) – recentemente pubblicato dalla casa editrice spagnola La Fabrica – esplora le mille sfaccettature del rapporto tra il pittore catalano e l’ottava arte, riunendo nelle sue 250 pagine gli scatti di Cecil Beaton, Arnold Newman, Brassaï, David Douglas Duncan, André Villers e Robert Doisneau, nonché le famose immagini realizzate da Dora Maar durante la lavorazione del capolavoro Guernica.

Pensato come catalogo in supporto alla mostra omonima presso il Museo Picasso di Barcellona, il libro sintetizza atteggiamenti, abitudini e manie dell’artista, approfonditi peraltro dai testi critici di Violeta Andrés, Emmanuel Guigon, Laurent Le Bon. Il risultato è un compendio elegante e curato che dimostra la potenza estetica, l’autorità (e il narcisismo) di un uomo che era contemporaneamente autore, modello, testimone e spettatore della sua vita e della sua ineguagliata ricerca.