Con la parola “manga” oggi intendiamo i fumetti di tradizione giapponese. Prima ancora che questa categoria diventasse tale, tuttavia, il termine indicava degli “schizzi” di varia natura, senza una precisa narrazione. Autore maestro di questa tecnica fu l'eclettico Hokusai, nome di riferimento della stampa del Sol Levante. Un nuovo cofanetto lo racconta, raggruppando oltre 400 straordinarie xilografie realizzate nell'Ottocento.
C’è un artista del passato che non ci stancheremmo mai di raccontare, anche perché l’incredibile vastità della sua produzione ci permette di affrontarne la ricerca da punti di vista sempre diversi, facendone una fonte inesauribile di fascino e nuove scoperte. Stiamo parlando di Katsushika Hokusai, il pittore e incisore giapponese conosciuto principalmente per le sue stampe in stile ukiyo-e.
Dopo avervi raccontato la recente pubblicazione delle sue opere a tema naturale, e prima ancora le celeberrime vedute del monte Fuji raccolte in un sontuoso cofanetto da collezione, vi portiamo oggi nella sua produzione “manga”, grazie a una nuova edizione da poco in libreria per L’Ippocampo.
Si tratta di Hokusai Manga, una raccolta di schizzi (nell’immagine in apertura, courtesy l’editore) eseguiti dall’artista tra il 1814 e il 1878. Presentate per la prima volta in Occidente all’interno di un unico volume di ben 700 pagine, le illustrazioni vennero realizzate in tre colori (nero, grigio e carne) con l’obiettivo di offrire a studenti e artigiani una guida sui soggetti più diversi da rappresentare in varie posizioni.
Sfogliando le 400 stampe qui presentate – tutte d’impareggiabile fattura! – compaiono figure di uomini al lavoro, gente comune, animali, paesaggi, ma anche demoni e mostri del folclore nipponico. Stampate originariamente su matrice in legno, e suddivise in quindici volumi, le immagini racchiudono tutto l’universo inquieto e multiforme di Hokusai. Una enciclopedia “fluttuante” nella quale lasciarsi abbandonare.