Si intitola semplicemente “Robert Mapplethorpe” ed è la più completa monografia dedicata al grande fotografo statunitense. Un volume da possedere, per conoscere da vicino le nature morte e i celebri nudi dell'artista.
Corpi solidi e armoniosi, modelli di una bellezza androgina e raffinata che sfidano le leggi del classico, tendendo i confini della posa scultorea dal marmo alla fotografia. L’universo di Robert Mapplethorpe, fotografo tra i più influenti del Novecento, si prepara a essere racchiuso all’interno di un nuovo imperdibile volume edito da Phaidon.
In uscita a giugno, il libro – curato da Mark Holborn e Dimitri Levas – raccoglie nelle sue quasi quattrocento pagine i lavori più significativi dell’artista newyorkese. Scandalo e scalpore echeggiano in ognuna delle immagini qui presentate, al pari di eleganza e tenerezza – come nel caso delle nature morte floreali. Ma a catturare l’attenzione sono soprattutto i nudi in bianco e nero. La precisione e la libertà con cui il sesso maschile viene ritratto trascendono ogni definizione della sessualità, divenendo un omaggio incondizionato alla bellezza e alla plasticità dei corpi.
Ad accompagnare i 250 scatti del volume, inoltre, una approfondita introduzione del critico e giornalista Andrew Sullivan e una poesia inedita di Patti Smith – amica e musa del fotografo.
[Immagine in apertura: Robert Mapplethorpe: James Ford, 1979. Picture credit: (c) Robert Mapplethorpe Foundation Inc. (page 106)]