Lo studio Zaha Hadid Architects ha ultimato la costruzione di Opus a Dubai: l'edificio, a uso misto, racchiude al proprio interno anche un hotel, interamente arredato con mobili disegnati dalla progettista prematuramente scomparsa quattro anni fa.
Sono trascorsi 13 anni da quando la compianta Zaha Hadid presentò per la prima volta Opus, l’edificio multifunzionale ultimato di recente a Dubai, la cui realizzazione è stata documentata in un reportage firmato del pluripremiato fotografo Laurian Ghinitoiu. Concepito interamente dallo studio fondato dall’architetta angloirachena, sia nella struttura sia negli spazi interni, Opus è sede di un hotel, ma anche di uffici, residenze, ristoranti e caffè.
Eretto nello stesso distretto in cui sorge uno dei simboli architettonici di Dubai ‒ il celebre Burj Khalifa, la torre che al momento detiene il record come edificio più alto al mondo ‒, Opus esplora e “incarna” concetti opposti: opacità e trasparenza; pieno e vuoto; staticità e dinamismo. A sintetizzare questa vocazione, già prima di varcarne la soglia dell’ingresso, sono i due prospetti principali, concepiti come entità autonome e distinte. Un fronte, infatti, ha l’aspetto di un cubo rivestito in vetro “eroso” da una sinuosa forma libera, che determina il monumentale vuoto centrale; l’altro, invece, è il risultato dell’affiancamento di due torri, unite tra loro da un ponte collocato a oltre 70 metri dal suolo.
Il tema del vuoto al centro della costruzione era stato preso in esame dallo studio Zaha Hadid Architects anche nel recente Morpheus Hotel, la sinuosa struttura all’interno del complesso City of Dreams Resort, a Macao. Tra gli aspetti peculiari di Opus, che dispone di una superficie complessiva di 84.300 metri quadrati, il rivestimento formato da vetrate ad alta efficienza. Durante il giorno, la facciata del cubo riflette il cielo, il sole e la città circostante; di notte, il vuoto è illuminato da un’installazione di luce dinamica a LED.
A contribuire all’unicità della struttura e, soprattutto, dell’hotel sono gli arredi. Nelle 74 camere e 19 suite, così come negli spazi comuni, sono stati inseriti esclusivamente mobili progettati dalla divisione Zaha Hadid Design: dai sofà “Petalinas” ai letti “Opus”, dal divano “Work & Play”, uno speciale arredo “combinato” con una scrivania e previsto per le stanze di categoria superiore, fino alla collezione bagno “Vitae”, progettata da Hadid nel 2015. Per chi sogna un soggiorno all’insegna del linguaggio architettonico, fluido e avveniristico, di un’indiscussa protagonista dell’architettura contemporanea.
[Immagine in apertura: Zaha Hadid Architects, Opus, Photography ©Laurian Ghinitoiu]